Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il parcheggio di via Vena ora diventa un caso politico
Due assessori ricevono i residenti ma poi vengono bloccati dal sindaco
MATERA Rocco Sassone della Ingest, esperto di sicurezza e consulente di enti publici che per il comune di Matera, ad esempio, ha lavorato per molti dei grandi eventi del 2019 ne è sicuro: i lavori nel parcheggio di via Vena possono svolgersi per step differenti, con una porzione dell’edificio adibita a ospitare veicoli. Si può dunque evitare il temuto stop ai parcheggi che lascerebbe scoperti tutti i residenti della Civita che dalla mattina alla sera, a partire da domani, non saprebbero più dove parcheggiare.
Il progetto, richiesto dai componenti del comitato centro storico e Civita, è stato consegnato ieri pomeriggio all’assessore alla Mobilità Tommaso Mariani e al dirigente Franco Gravina che ora dovranno esaminarlo e, alla luce di questa nuova perizia, decidere il da farsi. Il fattore tempo è determinante perché la comunicazione della Sisas, società che gestisce il parcheggio, fa partire la chiusura del parcheggio da domani, 1 marzo, con notevoli disagi per le centinaia di utenti che, al momento, non conoscono ancora quali saranno le nuove aree a disposizione per parcheggiare le loro auto, anche dal Comune fanno sapere che stanno cercando una soluzione alternativa.
La vicenda del parcheggio, esplosa martedì scorso dopo l’affissione di un cartello all’interno della struttura che avvertiva gli abbonati della chiusura, rischia di trasformarsi in un caso politico. Non è un segreto infatti che i due assessori comunali Mariani (Mobilità) e Simona Orsi (Patrimonio), nonostante la disponibilità a confrontarsi con i residenti, abbiano trovato davanti a sé il rifiuto a qualsiasi soluzione alternativa da parte del Sindaco che mantiene l’interim ai Lavori pubblici dopo il defenestramento dell’ex assessore Nicola Trombetta nel rimpasto last minute dell’inizio dell’anno. La posizione decisa dei cittadini e l’apertura di credito dell’assessore Mariani che li ha incontrati più volte, non hanno trovato sponda al sesto piano dove la decisione di avviare i lavori dall’1 marzo viene considerata da Raffaello De Ruggieri e da Franco Gravina, come l’unica via da percorrere, pur senza averla condivisa con i principali fruitori della struttura di via Vena come invece sembra avesse voluto fare l’assessore Mariani che, come già accaduto con altri predecessori in giunta, rischia di rimanere isolato e impossibilitato a operare. Una situazione difficile al momento da accettare da parte dei cittadini inferociti e deluci.
«Se Rocco Sassone, che è professionista riconosciuto, avesse decretato l’impossibilità di procedere per lotti funzionali - spiegano alcuni residenti al termine dell’incontro con il tecnico - ne avremmo preso atto, ma ora comprendiamo che esiste una possibilità pur nel rispetto delle norme di sicurezza e questo ci motiva ad andare avanti anche se, per quanto ci riguarda, abbiamo effettuato tutto ciò che ci era consentito. Ora la palla passa al Comune». Nelle sue ultime dichiarazioni rilasciate al Corriere del Mezzogiorno, l’assessore alla Mobilità si era detto disponibile a individuare nuovi stalli in aree limitrofe a quella di via Vena e nei pressi del Castello o in via Lanera, senza escludere l’uso dell’area di sosta di via Annibale di Francia o del parcheggio coperto di via Saragat. Operazioni complicata sia in termini numerici, le auto senza posto sarebbero oltre 200, che entro i tempi previsti. Il pallino torna ora nelle mani del Comune o meglio del sindaco de Ruggieri: basterà la perizia di Rocco Sassone (in più occasioni consulente dell’amministrazione comunale per la gestione di grandi eventi come il Capodanno Rai e la cerimonia di inaugurazione dell’anno da Capitale europea della Cultura) a convincere primo cittadino e dirigente a rivedere il progetto del parcheggio?
La polemica Il comitato presenta il progetto dei lavori per step: da domani sarà chiuso il garage