Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Addio a Stanca genetista salentino di fama mondiale
LECCE Era nato a Soleto, in provincia di Lecce, e si era formato in Puglia, Antonio Michele Stanca, il genetista di fama internazionale nel campo dell’agricoltura morto l’altro giorno a causa del Covid-19.
Lo scienziato salentino, noto per le sue ricerche sui cerali diffuse in tutto il mondo, è deceduto nell’ospedale di Vaio di Fidenza, la città vicino a Parma dove abitava e dov’era stato ricoverato lo scorso 25 febbraio, poco dopo aver scoperto di essere positivo al virus. Avrebbe compiuto 78 anni il prossimo 22 maggio.
A dare la notizia della scomparsa, l’Accademia dei Georgofili, l’istituzione più antica al mondo in materia di agricoltura, della quale Stanca era uno dei due vicepresidenti. L’Accademia lo ricorda come «studioso instancabile, appassionato ed entusiasta del proprio lavoro, eccellente divulgatore scientifico. Ci lascia - dice la nota - una delle personalità più brillanti nel settore della genetica agraria, che avrebbe potuto dare ancora un contributo inestimabile al progresso della ricerca in agricoltura».
Stanca aveva frequentato il liceo classico Colonna di Galatina, si era poi iscritto e laureato all’Università di Bari in Scienze Agrarie e si era perfezionato al Plant Breeding Institute di Cambridge e al Trinity College di Dublino, dove aveva frequentato un corso sulla produzione di cereali, prima di intraprendere una brillante carriera di ricercatore nel campo della genetica per il miglioramento dell’agricoltura su scala planetaria. Aveva, infatti, acquisto notorietà e reputazione per i suoi studi sui cereali con lo sviluppo di diversi programmi di miglioramento genetico convenzionale e molecolare, creando alcune varietà di orzo di successo, tra cui Alimini, dal nome dei laghi vicino a Otranto e non molto distanti dalla sua Soleto, alla quale era rimasto profondamente legato.
Alla creazione di Alimini, un nuovo tipo di orzo con elevata capacità di adattamento ai diversi ambienti per clima e suolo, era arrivato dopo aver prodotto Arda, primo in assoluto tra gli orzi certificati in Italia negli anni Novanta, e ancora molto popolare nel nostro Paese e in Grecia, e Cometa, finito nella top ten tra le varietà del cereale più antico e utilizzato al mondo.