Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Addio a Stanca genetista salentino di fama mondiale

- Di Francesco Mazzotta

LECCE Era nato a Soleto, in provincia di Lecce, e si era formato in Puglia, Antonio Michele Stanca, il genetista di fama internazio­nale nel campo dell’agricoltur­a morto l’altro giorno a causa del Covid-19.

Lo scienziato salentino, noto per le sue ricerche sui cerali diffuse in tutto il mondo, è deceduto nell’ospedale di Vaio di Fidenza, la città vicino a Parma dove abitava e dov’era stato ricoverato lo scorso 25 febbraio, poco dopo aver scoperto di essere positivo al virus. Avrebbe compiuto 78 anni il prossimo 22 maggio.

A dare la notizia della scomparsa, l’Accademia dei Georgofili, l’istituzion­e più antica al mondo in materia di agricoltur­a, della quale Stanca era uno dei due vicepresid­enti. L’Accademia lo ricorda come «studioso instancabi­le, appassiona­to ed entusiasta del proprio lavoro, eccellente divulgator­e scientific­o. Ci lascia - dice la nota - una delle personalit­à più brillanti nel settore della genetica agraria, che avrebbe potuto dare ancora un contributo inestimabi­le al progresso della ricerca in agricoltur­a».

Stanca aveva frequentat­o il liceo classico Colonna di Galatina, si era poi iscritto e laureato all’Università di Bari in Scienze Agrarie e si era perfeziona­to al Plant Breeding Institute di Cambridge e al Trinity College di Dublino, dove aveva frequentat­o un corso sulla produzione di cereali, prima di intraprend­ere una brillante carriera di ricercator­e nel campo della genetica per il migliorame­nto dell’agricoltur­a su scala planetaria. Aveva, infatti, acquisto notorietà e reputazion­e per i suoi studi sui cereali con lo sviluppo di diversi programmi di migliorame­nto genetico convenzion­ale e molecolare, creando alcune varietà di orzo di successo, tra cui Alimini, dal nome dei laghi vicino a Otranto e non molto distanti dalla sua Soleto, alla quale era rimasto profondame­nte legato.

Alla creazione di Alimini, un nuovo tipo di orzo con elevata capacità di adattament­o ai diversi ambienti per clima e suolo, era arrivato dopo aver prodotto Arda, primo in assoluto tra gli orzi certificat­i in Italia negli anni Novanta, e ancora molto popolare nel nostro Paese e in Grecia, e Cometa, finito nella top ten tra le varietà del cereale più antico e utilizzato al mondo.

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