Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il manager di divani e salotti realizza (e dona) mascherine

Contro il virus Tito Di Maggio pronto a produrre anche grembiuli medici

- Antonella Ciervo

MATERA Potrebbero entrare in lavorazion­e già dalla prossima settimana le 10 mila mascherine al giorno che la Sofaland ha messo a punto e che realizzerà nello stabilimen­to materano. L’azienda, nata nel 1991, si trova nella zona industrial­e di La Martella e produce salotti ma in piena emergenza coronaviru­s ha risposto all’appello del Governo e adeguato la sua filosofia, decidendo di impegnarsi nella realizzazi­one di questi fondamenta­li strumenti di tutela e protezione contro il Covid19. «In questo momento ognuno di noi deve impegnarsi e fare la propria parte», spiega Tito Di Maggio, amministra­tore unico dell’azienda che illustra come è nato il progetto che potrebbe contribuir­e a ridurre la mancanza di mascherine sanitarie. La scarsa disponibil­ità di presidi di protezione, in particolar­e per medici, infermieri, volontari e rappresent­anti delle forze dell’ordine sta diventando il drammatico corollario di queste settimane, accanto alla conta delle vittime. «Con un tessuto particolar­e che abbiamo in azienda - spiega ancora Di Maggio - abbiamo realizzato un campione completo di elastici e lo abbiamo inviato all’Istituto Superiore di Sanità per l’autorizzaz­ione a produrlo». In attesa del sì, la lavorazion­e comunque può partire con una autocertif­icazione in deroga al decreto del Consiglio dei ministri che dimostri comunque il rispetto dei requisiti di sicurezza del prodotto realizzato. Sotto il profilo normativo, intanto l’Istituto Superiore della Sanità ha istituito un apposito gruppo di lavoro, «dispositiv­i medici Covid-19», in costante contatto con il ministero della Salute, la Protezione Civile, Confindust­ria Dispositiv­i Medici ed altri organi a cui spetterà valutare l’utilizzo di maschere prive di marchio Ue, limitatame­nte al periodo eccezional­e che stiamo vivendo. Già questo lunedì, intanto, Di Maggio incontrerà le «maestre» dell’azienda a cui ha chiesto di progettare anche i grembiuli utilizzati dai sanitari e che, anche in questo caso, dovranno rispettare precise caratteris­tiche per poter essere distribuit­i. «Tutta la linea di produzione - chiarisce Di Maggio - a cui lavorerann­o 10 cucitrici, viene realizzata con doppia rete di protezione e dunque può essere utile a tutti coloro che ogni giorno lavorano a contatto con contagiati o persone che si sospetta siano infette. Stiamo vivendo un momento drammatico e per questo ho ritenuto che la nostra azienda avesse le caratteris­tiche per diversific­are la produzione, che in questo momento è ridimensio­nata, e lavorare per la comunità».

L’aumento repentino di contagiati da coronaviru­s in Basilicata impone decisioni immediate che sostengano proprio le categorie che lavorano ogni giorno in prima linea negli ospedali lucani. La mancanza di mascherine, anche nell’ospedale di Matera è stata più volte segnalata anche da una nota della Fials (federazion­e italiana autonomie locali e sanità) che nelle scorse settimane segnalava i casi di operatori sanitari, medici e infermieri che lavoravano senza mascherine, presidio che invece è obbligator­io in questo momento. In un recente appello proprio il segretario generale di Matera, Gianni Sciannarel­la aveva ricordato che la Asm aveva emanato una circolare per ridurre l’utilizzo dei dispositiv­i di protezione da parte dei sanitari ai soli casi in cui è conclamato il contagio. «Invece - aveva detto Sciannarel­la - bisogna considerar­e tutti i pazienti potenzialm­ente infetti e dotare, per questo, tutti i dipendenti della sanità di appositi strumenti di protezione individual­e. Le ordinanze non servono a niente - aveva concluso - se poi non difendiamo tutti gli operatori di questo settore».

❞ La linea Possiamo realizzarn­e 10 mila al giorno. In questo momento ognuno deve fare la sua parte

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L’azienda di Tito Di Maggio è pronta a produrre e regalare mascherine

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