Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Test del sangue e non tamponi per chi è in corsia
BARI La richiesta degli operatori sanitari è sempre più pressante: sicurezza per evitare i contagi da Covid-19. Non martiri da catapultare in guerra, ma soldati con le necessarie armi da utilizzare per sconfiggere il virus.
In una giornata terribile per medici, infermieri e personale del 118, i sindacati di settore in videoconferenza hanno incontrato Vito Montanaro, direttore del Dipartimento regionale Promozione della salute. La giornata terribile? E’ quella che parla di 72 operatori sanitari ospedalieri contagiati dal coronavirus. Un dato che emerge da un documento trasmesso lo scorso 21 marzo dalla task force regionale alle Asl, ospedali, Irccs e laboratori di analisi.
Nel documento si evidenzia il rischio che proprio negli ospedali, le strutture più a rischio, possano accendersi dei focolai. «Al momento attuale - si legge nella circolare - l’ambiente assistenziale in Puglia rappresenta una importante fonte di diffusione del virus Covid-19. Dei 241 di cui abbiamo informazione sulla professione, al momento 72 casi (29,8%) sono in operatori sanitari».
Poche le risposte che arrivano dalla Regione. Solo tanti auspici. Montanaro, infatti, ha spiegato che non è stato possibile recuperare quantità importanti di Dpi (dispositivi di protezione individuale) perché sono sati bloccati dalla Protezione civile (arrivate solamente 100 mila mascherine dalla Cina). Anche per i ventilatori dei 200 richiesti ne sono in consegna 9. Capitolo a parte per i tamponi sui dipendenti.
«La Regione – afferma Giuseppe Vatinno, segretario generale Uil Fpl di Puglia – non intende effettuarli in maniera massiccia sui lavoratori, ma sta valutando la possibilità di fare un prescreening utilizzando un test rapido con prelievo di campioni di sangue. Abbiamo chiesto, invece, di predisporre dei percorsi dedicati ai pazienti che potrebbero essere contagiati. Non si può vagare per gli ospedali con questo rischio». «Non sappiamo – aggiunge
Giuseppe Melissano, segretario generale Fp Cisl Puglia – come si potrà far fronte alle esigenze di funzionalità di 2.000 posti letto Covid-19 e 300 di terapia intensiva con il personale esistente già insufficiente a fronteggiare gli standard ordinari e ci è stato risposto che entro mercoledì verrà definito il nuovo piano della rete ospedaliera».
Per Domenico Fitto, segretario generale della Fp Cgil Puglia, «non c’è stato un confronto tra le parti, ma una comunicazione sull’emergenza epidemia. Noi crediamo che si debbano urgentemente effettuare tamponi su tutti gli organici della filiera ospedaliera. Il personale sanitario lavora duramente ed è ad alto rischio, ma chiede almeno di tutelare la salute delle proprie famiglie».
Pochi ventilatori Dalla Protezione civile sono arrivati solo 9 ventilatori: ne erano stati chiesti 200