Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La manovr(in)a in salsa sovranista
In questi giorni sui media rimbalzano dichiarazioni che lasciano esterrefatti.
Denotano grassa ignoranza o, ancor peggio, irresponsabile meschinità di chi approfitta dell’emergenza sanitaria per un becero tornaconto personale. In un susseguirsi di interviste e dichiarazioni di Matteo Salvini, Pierluigi Paragone e Giorgia Meloni affermano quanto risibile sia stato l’intervento del governo per fronteggiare l’epidemia da Covid-19, se confrontato ai poderosi stanziamenti di altri Paesi.
Tuttavia, gli illuminati sovranisti appena menzionati confrontano i supposti sbalorditivi stanziamenti di Germania (550 miliardi), Regno Unito (330 miliardi), Francia (300 miliardi) e Spagna (200 miliardi) con i 25 miliardi del governo italiano, commettendo l’errore di comparare valori che descrivono interventi a fronte dei quali sono utilizzate coperture completamente diverse tra loro. Se da un lato, infatti, le cifre descrivono le risorse che possono essere mobilitate in modo indiretto per evitare la stretta al credito attraverso garanzie pubbliche ai prestiti delle banche, dall’altro esse indicano le risorse direttamente investite dal bilancio dello Stato attraverso aumenti di spesa.
Proviamo a confrontare le dichiarazioni del Ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz che ha annunciato la movimentazione di 550 miliardi di euro con la manovra del valore di 25 miliardi messa in campo dal governo Italiano. In Germania, secondo quanto annunciato, sarà la
Kreditanstalt für Wiederaufbau (Kfw), l’Istituto di Credito per la Ricostruzione, a stanziare le risorse che, quindi, saranno reperite al di fuori dal bilancio federale. La Kfw gestisce attività per un valore di 460 miliardi che corrispondono in larga misura a prestiti elargiti alle imprese. Il governo ha annunciato uno stanziamento in due fasi di 90 miliardi. È la somma di 460 + 90 permette alle autorità tedesche di promuovere un intervento complessivo di 550 miliardi.
In Italia, il ministro dell’Economia Gualtieri ha dichiarato che nel decreto del 16 marzo sono state appostate risorse e garanzie che assicurano liquidità e maggiore accesso al credito per un valore di 340 miliardi. Tale importo considera sia i nuovi finanziamenti che quelli già esistenti che verosimilmente scomparirebbero per effetto della crisi, ma che invece rimangono attivi grazie alla liquidità e alle garanzie sui prestiti delle imprese. Più specificamente, i cinque miliardi di liquidità a sostegno del credito delle imprese e la sospensione delle rate dei prestiti e dei mutui evitano di drenare liquidità dal mercato congiurando molti fallimenti. Questi provvedimenti produrrebbero un effetto leva stimato in circa 220 miliardi. A queste risorse si aggiunge il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che viene rifinanziato per 1 ulteriore miliardo. Incremento questo che, secondo le valutazioni del Mef, produrrebbe un effetto leva – per tutto il fondo – di circa 80 miliardi. Inoltre, gli incentivi a cedere i crediti deteriorati produrrebbero una leva di ulteriori 10 miliardi. Infine, la Cassa Depositi e Prestiti, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni di uro, presterà garanzie a finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza sanitaria. In modo analogo a quanto accade in Germania, la somma di 220 + 90 + 10 + 10 permette al Governo italiano di affermare che l’impatto complessivo del decreto ‘cura Italia’ per l’economia del Paese sarà pari a 330 miliardi di Euro.
La Germania ha un prodotto interno lordo di 3.600 miliardi. Quindi, l’entità dalla “manovra” di 550 miliardi rappresenta 15% della ricchezza tedesca. In Italia il Pil è pari a 1800 miliardi. Pertanto, il valore complessivo delle scelte del governo pari a 350 miliardi, corrisponde al 18% della sua ricchezza nazionale.
Se non si confondessero le mele con le pere e si fosse più onesti e leali nei confronti di un Paese in difficoltà, non si confronterebbero maldestramente i 25 miliardi del decreto del governo italiano con, per esempio, i 550 miliardi della manovra tedesca. Questo, lo fanno solo gli ignoranti, i ciarlatani o i meschini opportunisti. Lascio a ciascuno di voi di valutare a quale fattispecie appartengono i rappresentanti politici del sovranismo all’italiana.