Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’orgoglio di fare il sindaco (oggi)
Non avrei mai immaginato di fare il sindaco in un momento così difficile.
Giorno dopo giorno, attimo dopo attimo anche qui a Conversano, si è costretti a vivere con la paura del contagio, l’ansia dei controlli, il ritmo quotidiano delle norme, obbligati a preparare un’emergenza che vorresti non arrivasse mai e, al contempo, mortificati per la continua ed antipatica intromissione nella vita dei tuoi concittadini, imponendo privazioni solo poco tempo fa inimmaginabili. Quasi uno scherzo del destino che ci ha tolto tutto all’improvviso, eccetto il gioiello tecnologico (lo smartphone) tanto adulato e con il quale oggi siamo condannati a convivere per poter supplire, seppur artificialmente, a quei rapporti sociali del tutto azzerati. Un contesto surreale, nel quale tutto si ferma, ogni cosa si sospende, si rinvia: si va in quarantena, preventiva o fiduciaria che sia, eccetto i sindaci. Noi siamo chiamati in prima persona a gestire fasi della vita amministrativa, sociale e civica particolarmente complesse, cercando il più possibile di evitare errori. È vero, è gratificante essere il punto di riferimento per tutta la gente che ti circonda, ma è anche vero che questa massima esposizione ti porta ad essere un facile bersaglio per ogni contestazione, per le più semplici inesattezze, per gli inevitabili sbagli che, in momenti come questo, è pur facile commettere. Assolviamo, però, con determinazione e passione al nostro compito, memori del giuramento prestato alla Repubblica, nel rispetto
della Costituzione e in favore del bene pubblico. Un ruolo che ci inorgoglisce, ma che al tempo stesso fa capire l’importanza di un ufficio e dell’arduo compito da assolvere.
Questo è il sentimento che percepisci quotidianamente, mentre amministri, mentre per strada inviti la tua gente ad andare a casa, lo avverti fortunatamente soprattutto al cospetto dei tanti messaggi di solidarietà che ogni giorno ricevi. Capisci di avere grandi responsabilità verso i cittadini e nei confronti di coloro che si affidano al tuo governo, alle tue decisioni, nell’auspicio che il grande incubo possa avere un termine. Sono queste le ragioni che ti rendono forte, che ti fanno dimenticare la stanchezza fisica, la fatica mentale, che ti danno la carica per affrontare i tanti impegni dettati dall’emergenza. Fai tutto nella consapevolezza dell’esclusiva tutela dei tuoi cittadini.
La pandemia del coronavirus si è rivelata un ciclone che ha travolto l’umanità intera, seminando angosce, paure e morte. Un evento inatteso e terribile, che in pochissimo tempo ha trasformato la nostra vita riuscendo a fermare ogni cosa, sospendendo tantissime attività lavorative, fermando la vita sociale, interrompendo relazioni. Un blocco totale che purtroppo rischiamo di pagare a caro prezzo e che, ahimè, avrà serie conseguenze, principalmente di natura economica. Anche per il mio Comune, all’indomani dei provvedimenti restrittivi emanati dal governo, è stato inevitabile emanare una serie di atti in grado di organizzare e gestire una vita cittadina diversa, orientata ad una possibile situazione emergenziale. Si è così da subito attivato il Coc (comitato operativo comunale) attraverso le cui funzioni di coordinamento abbiamo avviato la programmazione delle iniziative di tutela pubblica come il reclutamento dei volontari, la sanificazione degli immobili comunali (scuole incluse) e del territorio, la pianificazione dell’offerta di servizi al cittadino tramite gli esercizi commerciali disponibili alle consegne a domicilio, le informazioni alla città.
Anche la macchina amministrativa ha subito modifiche nella gestione del lavoro, con il lavoro “agile” da casa che è stato agevolato: anche noi amministratori ci siamo adeguati per poter dialogare a distanza. Come ogni fenomeno della nostra vita, però, anche questa pandemia passerà, speriamo prestissimo, ed insieme alle tante situazioni drammatiche che stiamo vivendo sono certo che porterà con sé anche qualcosa di positivo. Le difficoltà, infatti, ci spingono a compiere serie riflessioni, legate in special modo al significato stesso della nostra esistenza. Per troppo tempo abbiamo dato tutto per acquisito, anche le cose più semplici che attualmente ci mancano. L’auspicio, invece, è che si comprenda a fondo quello che ci sta accadendo perché tramite questa terribile esperienza si possa cambiare, e per davvero.