Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Contagio al San Pio, indaga la Procura Il sindaco si mette in isolamento
CASTELLANETA «Riusciremo ad avere il quadro completo quando ci forniranno tutti i risultati dei circa cinquecento tamponi effettuati. Per ora sappiamo che ci sono quindici persone positive». Giovanni Gugliotti, il sindaco di Castellaneta dove all’ospedale San Pio è esploso il caso del medico infettato e messo subito alla gogna mediatica accusato di aver diffuso il coronavirus, fa il punto sulla situazione della sua città standosene in autoisolamento.
«Sto a casa perché sono stato indirettamente a contatto con persone risultate positive, ma sto bene – dice - e attendo che mi facciano conoscere l’esito del massiccio campionamento, compreso il mio tampone, che abbiamo fatto tra ospedale San Pio e distretto». Accanto alla notizia non piacevole e temporanea dei 15 infettati tra personale sanitario, posto in quarantena o in isolamento, e pazienti poi trasferiti a Taranto, c’è la bella conferma che sono risultati negativi i piccoli ricoverati nel reparto di Pediatria dell’ospedale locale. «Devo dire che la città sta rispondendo con senso di responsabilità - aggiunge il sindaco – restano aperte le attività commerciali consentite e circola veramente solo chi ha necessità. Una bella risposta all’emergenza che stiamo attraversando».
Nel frattempo s’è mossa anche la Procura di Taranto. Il procuratore aggiunto Maurizio Carbone ha aperto un “modello 45”, un fascicolo che non contiene notizie di reato ma è un atto dovuto in attesa dell’accertamento dei fatti affidato ai carabinieri. I vertici della Asl di Taranto stanno completando la relazione che costituirà la colonna portante delle conclusioni cui giungerà la magistratura. Intanto la famiglia del medico ha ricostruito la vicenda in modo diametralmente opposto, sin dalle premesse, alla narrazione della prima ora. Per fronteggiare gli aspetti emotivi legati all’epidemia, infine, la Asl Taranto mette a disposizione un gruppo di lavoro con 21 psicologi per sostenere le “fragilità sociali”, cioè soggetti quali bambini, anziani, disabili e altre categorie particolari. La finalità è contenere il disagio psicologico di fronte alla pandemia da Coronavirus.