Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Covid-19, tamponi «lumaca» Attesa fino a due settimane
Aumentano i casi ed è allarme per i rientri dalla Spagna. Morto un 77enne
MATERA C’è un’emergenza nell’emergenza e riguarda i tamponi nasali e faringei per diagnosticare la positività al Covid-19: si aspetta anche due settimane per poterlo ricevere. I numeri dei contagiati però sono in crescente aumento. Ieri alle 18 superavano gli 80 casi. Anche se molti di loro sono nel Potentino, l’allarme è comunque alto anche per il Materano. Questo perché ad Altamura, paese che dista pochi chilometri dai Sassi, dove in molti vanno a lavorare, c’è un nuovo focolaio e alcuni di solo sono di Matera e lavorano in ospedale. Ma il reale problema in questo momento riguarda come detto tamponi. In molti lamentano di essere a casa con febbre alta, di aver chiamato i soccorsi così come previsto dal protocollo, ma di essere ancora in attesa di poter effettuare il test. Al momento quelli effettuati non superano i 500 e sono realmente pochi rispetto a quanti sono stati fatti in regioni dalla simile densità abitativa (vedi Abruzzo e Molise dove si arriva anche a 1.000).
Il caso è stato sollevato qualche giorno fa da un uomo che ha denunciato quanto gli è capitato. A riportare le sue dichiarazioni il sito d’informazione Basilicata 24 che ha raccolto anche la testimonianza disperata del figlio. Antonio, 67 anni di Potenza, ha detto di aver aspettato 15 giorni per avere un tampone, che tra l’altro è anche risultato positivo proprio ieri. «Ho la febbre da oltre due settimane. Credetemi è un rimpallo di responsabilità. Ho chiesto di fare una radiografia o una tac. Ma nulla. Ho chiamato il 118 e ho aspettato invano». Poi il figlio ha lanciato un appello sui social che è finito sui gruppi di Facebook ed arrivata la soluzione, purtroppo non a lieto fine. E per questo tremendo virus c’è anche la prima vittima della Basilicata. Si tratta di un uomo di 77 anni e il decesso è avvenuto al San Carlo di Potenza dove è arrivato con l’ambulanza del 118 già in gravi condizioni. L’anziano soffriva di numerose patologie e l’azione del Covid-19 avrebbe peggiorato in maniera rapida le sue condizioni di salute. Ma ciò che maggiormente preoccupa le autorità locali, ma anche medici e operatori sanitari è il ritorno dal nord Italia, anche alla luce del nuovo decreto del governo Conte che ha chiuso tutte le attività ritenute non essenziali. Oltre a queste c’è il ritorno in città di molti studenti universitari che erano all’estero per studio, soprattutto in Spagna e in Inghilterra. Il contagio si è diffuso anche lì e le autorità hanno imposto numerose restrizioni come in Italia. «Comprendo la voglia di star vicini alle proprie famiglie ma è necessario capire che, proprio tornando a Matera, si mettono in pericolo le vite dei propri cari e di tutta la comunità, invito tutti a restare dove sono». Questo è l’ennesimo appello lanciato dal sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri.
«Si tratta di un doloroso gesto di generosità e di responsabilità che mi sento di chiedere - continua de Ruggieri - Il sistema sanitario del Sud non riuscirebbe a reggere l’impatto di una escalation di contagi che potrebbe essere innescata da una ondata di ritorno dei lavoratori che vivono in quelle zone del Nord che stanno attraversando le ore più drammatiche della diffusione del Corona Virus. Questa terribile esperienza ci fa comprendere, una volta di più, che i divari infrastrutturali, anche nella Sanità, tra il Nord ed il Sud del Paese, passata questa emergenza, andranno colmati. Il Mezzogiorno non può essere l’anello debole della catena del sistema Italia. Può e deve invece diventarne un punto di forza». Intanto il governatore Vito Bardi ha emesso una nuova ordinanza per stringere ancora di più i controlli in entrata ma anche in uscita della Basilicata: «Questo è l’unico modo per proteggere la nostra regione e le nostre famiglie».
Il bilancio In un mese effettuati meno di 500 test. I casi di contagiati in Lucania sono arrivati a 84