Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Choc a Matera Gli indirizzi dei contagiati finiscono su Fb
La Procura ha aperto un’indagine sulla fuga di notizie
L’incartamento è già finito nelle mani del procuratore della repubblica di Matera, Pietro Argentino (nella foto). Ieri mattina, tanto su Facebook che su Twitter, è stato pubblicato su carta intestata del Comune un foglio con l’elenco degli indirizzi dei cittadini di Matera risultati positivi al coronavirus. Una sorta di avviso per stare alla larga da possibili untori. La Procura della città lucana, sul caso, ha immediatamente aperto un’inchiesta.
MATERA La foto dell’elenco di dieci indirizzi di altrettanti cittadini risultati positivi al coronavirus è già nelle mani del Procuratore della repubblica di Matera e degli esperti della Polizia Postale.È a loro che il Comune ha presentato denuncia dopo il giallo esploso ieri mattina quando su alcune pagine social era apparso un foglio intestato del Comune, che a quanto pare sarebbe stato in parte modificato, con i riferimenti dei luoghi in cui vivrebbero presunti contagiati dal Covid
19. La lista nel giro di poche ore ha anche fatto il giro di moltissimi gruppi whattsup e anche su Twitter e Telegram e ampliato a macchia d’olio la tensione in città che in queste ore è già palpabile soprattutto dopo l’aumento dei casi che al momento sono
13.
La mano per ora ancora ignota che ha reso pubblico quel documento, ha compiuto un gesto grave non solo sotto il profilo giudiziario, ma anche ignobile per le ricadute sulla intera comunità cittadina che ora ha aperto un ampio dibattito pubblico. Negli ambienti comunali l’allarme è scattato subito, tanto da imporre la diffusione di un comunicato nel pomeriggio di ieri in cui si chiariva: «Nessun documento ufficiale è stato reso pubblico e fatto circolare dal Comune di Matera». Rendere ancora più ampio il senso di preoccupazione e tensione che caratterizza queste ore e che spesso rischia di condurre ad una orribile «caccia all’untore» non fa bene a nessuno, tanto meno alla comunità di Matera si fa sapere dall’amministrazione comunale che chiede una punizione esemplare per il colpevole di questo atto. Il caso però è esploso e ancora una volta ha visto i social network e in particolare Facebook al centro di un passaparola pericoloso e di una rincorsa all’identificazione di materani abitanti agli indirizzi indicati nell’elenco. La linea sottile che divide il diritto a essere informato e quello della tutela della privacy soprattutto in tema di salute sono, mai come in queste ore, argomento di dibattito e di profonda riflessione in particolare alla luce di numerosi decreti del Governo che si sono succeduti in queste settimane. La vicenda avvenuta in città, appunto, porta ancora una volta allo scoperto un clima sempre più difficile da gestire nel quale, in nome di una presunta tutela della salute personale sarebbe fondamentale rendere note le generalità di chi è contagiato dal virus. Al centro del confronto quotidiano sui social c’è infatti proprio questo tema come confermano anche i commenti apparsi sul profilo social del Comune di Matera dopo la diffusione del comunicato di chiarimento sulla vicenda. È giusto mappare le zone nelle quali vivono eventuali contagiati e renderle pubbliche? La diffusione di questi dati consente ai cittadini di tutelarsi? Argomenti che hanno tenuto banco fino a sera tra opinioni pro e contro, ma che hanno ignorato nella maggior parte dei casi un aspetto fondamentale: a tutelare la salute dei cittadini, pensano soltanto le autorità sanitarie a cui spetta il compiuto di ricostruire la filiera dei contatti dei malati di Covid 19.
Il caso Ieri mattina sui social un foglio su carta intestata: «Ecco dove sono i positivi»