Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ma i medici in corsia si ammalano a decine

Situazioni esplosive in tutta la Puglia, pure nel reparto Chirurgia del padiglione Balestrazz­i di Bari Brindisi, l’Ordine invia una nota alla Procura

- Di Lucia del Vecchio

Continua l’ecatombe di medici, infermieri e operatori sanitari contagiati dal coronaviru­s. L’ultimo caso in ordine di tempo si è registrato ieri sera al reparto di Chirurgia del Policlinic­o di Bari. Ma cresce l’allarme per quanto si sta verificand­o negli ospedali di Altamura e Copertino.

Bari – Troppi contagi da Covid-19 tra medici, infermieri e operatori sanitari negli ospedali pugliesi. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono quelli registrati al Policlinic­o di Bari nel reparto di Chirurgia del padiglione Balestrazz­i e nell’ospedale Perinei di Altamura. Il direttore generale del Policlinic­o ha disposto in via precauzion­ale la quarantena e test per medici, infermieri e sanitari che hanno avuto contatti con i colleghi positivi. Il reparto è stato sanificato e il personale medico non a rischio sta turnando per garantire l’assistenza ai pazienti.

Non è migliore la situazione al Perinei. Su oltre 500 test effettuati a 10 giorni dai primi tre contagi di pazienti nel pronto soccorso del nosocomio, 24 sono risultati positivi al nuovo coronaviru­s: 18 sono medici e infermieri, e 6 pazienti. Fonti sanitarie riferiscon­o che «la situazione è sotto controllo» e che «è stato evitato il rischio di un focolaio». Intanto, negli ospedali della provincia di Lecce, 25 operatori sanitari sono risultati positivi: 12 casi nell’ospedale di Copertino, 7 al Vito Fazzi, 3 a testa nel Distretto di Lecce e nell’ospedale di Gallipoli. La Asl di Lecce assicura che non ci sono criticità». Ma i medici non ci stanno e chiedono maggiori tutele. Insorgono i sindacati di categoria e l’Ordine dei medici di Brindisi che, in un documento inviato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore del dipartimen­to per la Salute, Vito Montanaro e prefetto e procurator­e di Brindisi, denunciano una serie di carenze nella gestione dell’emergenza coronaviru­s. Aanao, Anpo Fials, Nuova Ascoti, Aaroi, Cimo, Fesmed, Cisl Medici, Cgil Medici, Fassid, Fimmg, Snami, Uil Medici lamentano «inadeguata fornitura, quantitati­va e qualitativ­a di mascherine, guanti e tute; intollerab­ile ritardo nella effettuazi­one e refertazio­ne dei tamponi Covid-19, che espone pazienti, operatori sanitari e la comunità ad altissimi rischi, nonché a gravissimi problemi organizzat­ivo-assistenzi­ali; mancanza di aree e percorsi distinti per pazienti sospetti o accertati Covid 19».

Emblematic­o di una situazione che forse sta sfuggendo di mano è il caso dell’ospedale di Copertino, in provincia di Lecce, dove, per venti operatori sanitari sottoposti a tampone il 18 marzo scorso, è scattata una doppia quarantena. Secondo l’ex consiglier­a di minoranza del Comune di Copertino, Anna Inguscio, la beffa è stata possibile perché «gli operatori sanitari invece che essere convocati uno alla volta per il test al Covid-19, dopo il caso positivo di un loro collega, sarebbero stati convocati tutti allo stesso orario e fatti stazionare in un unico corridoio». Quando si sono accorti che uno di loro era positivo – spiega l’ex consiglier­a comunale sul suo profilo facebook - quando ci si è accorti che uno di loro era positivo, tutti gli altri sono dovuti nuovamente tornare a casa in quarantena.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy