Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ma i medici in corsia si ammalano a decine
Situazioni esplosive in tutta la Puglia, pure nel reparto Chirurgia del padiglione Balestrazzi di Bari Brindisi, l’Ordine invia una nota alla Procura
Continua l’ecatombe di medici, infermieri e operatori sanitari contagiati dal coronavirus. L’ultimo caso in ordine di tempo si è registrato ieri sera al reparto di Chirurgia del Policlinico di Bari. Ma cresce l’allarme per quanto si sta verificando negli ospedali di Altamura e Copertino.
Bari – Troppi contagi da Covid-19 tra medici, infermieri e operatori sanitari negli ospedali pugliesi. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono quelli registrati al Policlinico di Bari nel reparto di Chirurgia del padiglione Balestrazzi e nell’ospedale Perinei di Altamura. Il direttore generale del Policlinico ha disposto in via precauzionale la quarantena e test per medici, infermieri e sanitari che hanno avuto contatti con i colleghi positivi. Il reparto è stato sanificato e il personale medico non a rischio sta turnando per garantire l’assistenza ai pazienti.
Non è migliore la situazione al Perinei. Su oltre 500 test effettuati a 10 giorni dai primi tre contagi di pazienti nel pronto soccorso del nosocomio, 24 sono risultati positivi al nuovo coronavirus: 18 sono medici e infermieri, e 6 pazienti. Fonti sanitarie riferiscono che «la situazione è sotto controllo» e che «è stato evitato il rischio di un focolaio». Intanto, negli ospedali della provincia di Lecce, 25 operatori sanitari sono risultati positivi: 12 casi nell’ospedale di Copertino, 7 al Vito Fazzi, 3 a testa nel Distretto di Lecce e nell’ospedale di Gallipoli. La Asl di Lecce assicura che non ci sono criticità». Ma i medici non ci stanno e chiedono maggiori tutele. Insorgono i sindacati di categoria e l’Ordine dei medici di Brindisi che, in un documento inviato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore del dipartimento per la Salute, Vito Montanaro e prefetto e procuratore di Brindisi, denunciano una serie di carenze nella gestione dell’emergenza coronavirus. Aanao, Anpo Fials, Nuova Ascoti, Aaroi, Cimo, Fesmed, Cisl Medici, Cgil Medici, Fassid, Fimmg, Snami, Uil Medici lamentano «inadeguata fornitura, quantitativa e qualitativa di mascherine, guanti e tute; intollerabile ritardo nella effettuazione e refertazione dei tamponi Covid-19, che espone pazienti, operatori sanitari e la comunità ad altissimi rischi, nonché a gravissimi problemi organizzativo-assistenziali; mancanza di aree e percorsi distinti per pazienti sospetti o accertati Covid 19».
Emblematico di una situazione che forse sta sfuggendo di mano è il caso dell’ospedale di Copertino, in provincia di Lecce, dove, per venti operatori sanitari sottoposti a tampone il 18 marzo scorso, è scattata una doppia quarantena. Secondo l’ex consigliera di minoranza del Comune di Copertino, Anna Inguscio, la beffa è stata possibile perché «gli operatori sanitari invece che essere convocati uno alla volta per il test al Covid-19, dopo il caso positivo di un loro collega, sarebbero stati convocati tutti allo stesso orario e fatti stazionare in un unico corridoio». Quando si sono accorti che uno di loro era positivo – spiega l’ex consigliera comunale sul suo profilo facebook - quando ci si è accorti che uno di loro era positivo, tutti gli altri sono dovuti nuovamente tornare a casa in quarantena.