Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Barricata in casa Irresponsabile chi è sceso al Sud»
Da cinque settimane barricata in casa. In modalità telelavoro per una multinazionale. E con un unico sottofondo. «Le sirene dell’ambulanze a tutte le ore, dirette all’ospedale della vicina Magenta. Ma io e il mio compagno ci riteniamo fortunati perché stiamo bene e possiamo continuare a lavorare da casa». Libera Lamparelli, 39enne di Bari, da circa due anni vive a Vittuone, alle porte di Milano. Lì dove oggi il covid-19 bussa forte portando paura e dolore. «Usciamo ogni dieci giorni solo per la spesa». Poi la vita cambia il 21 febbraio con il paziente 1 lombardo. Scatta subito lo smart working e dal Comune le dicono che le pubblicazioni di matrimonio con il futuro sposo, Francesco, vanno compilate a casa. E non in sede. «Tutto così strano. Qui dovevano subito chiudere la metro e invece con le corse ridotte hanno solo favorito gli assembramenti». «Quelli scesi al Sud? Degli irresponsabili. E non parlo degli universitari ma soprattutto degli adulti. E da Milano posso dirlo con orgoglio: Decaro è l’unico sindaco che si è dato da fare».