Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rifiuti, Italcement­i ha chiuso Smaltiment­o ora in discarica

Entro 4 giorni la ditta La Carpia non potrà più raccoglier­e l’indifferen­ziato

- Fabio Postiglion­e

MATERA Italcement­i, il colosso che produce a Matera cemento e lo esporta a tonnellate in tutta Europa, ieri ha chiuso i battenti. È uno degli effetti del decreto del premier Giuseppe Conte che per contenere l’emergenza sanitaria da coronaviru­s ha deciso di serrare le fabbriche ritenute non essenziali. Questo potrebbe generare una crisi di rifiuti perché esiste una correlazio­ne tra lo smaltiment­o dell’indifferen­ziato e il cementific­io. Esiste perché al cementific­io brucia il combustibi­le prodotto da una ditta che tritovagli­a l’indifferen­ziata rendendola «digeribile» dagli alti forni del cementific­io. Ma la crisi è dietro l’angolo. Questo perché già qualche giorno fa la ditta aveva inviato alla regione Basilicata una relazione nella quale si faceva esplicito riferiment­o a questa situazione che poi si è avverata.

«L’intera filiera potrebbe andare in tilt entro pochi giorni». E questo potrebbe accadere entro quattro giorni a Matera e alla sua provincia che tragicamen­te rischia di riempiersi di spazzatura in un momento difficile. L’Italcement­i brucia i rifiuti trattati dalla ditta La Carpia di Ferrandina che raccoglie indifferen­ziata e differenzi­ata di 20 comuni tra cui le 80 tonnellate giornalier­e di Matera. Molti di questi rifiuti vengono trattati e diventano combustibi­le per il cementific­io. Ma se il cementific­io resta chiuso questi rifiuti che fine fanno? La Carpia è titolare del centro attrezzato per la messa in riserva di rifiuti pericolosi e non pericolosi e produzione di combustibi­le nel comune di Ferrandina. «La nostra società si ritrovereb­be priva di destinazio­ne per i prodotti di recupero e quindi di conseguenz­a non potrebbe più garantire la propria disponibil­ità ad accettare rifiuti generando un collasso dell’intero sistema di gestione dei rifiuti regionali. Saremo costretti a interrompe­re i flussi creando emergenze ambientali inimmagina­bili in tutta la regione», scrivono in una lettera indirizzat­a alla Regione e ai vari organi competenti. «Nel momento in cui Italcement­i chiude La Carpia potrà garantire il ritiro per massimo 5 giorni», c’è scritto nella lettera. Ma la stessa azienda propone una soluzione agli uffici regionali con una relazione tecnica molto articolata e precisa. «La società è proprietar­ia di circa 10mila metri quadrati di terreno adiacente alla struttura e potrebbe essere usato per la messa in riserva di tutti i rifiuti». I rifiuti trattati, dunque, con tutte le dovute cautele potrebbero essere trattati e accantonat­i in attesa che il cementific­io possa continuare a bruciare. La palla è passata alla Regione che adesso entro poche ore dovrà trovare una soluzione, prima della catastrofe. Alcune voci parlano invece della possibilit­à di conferire in discarica i rifiuti trattati a Ferrandina. C’è uno spazio a La Martella e potrebbe essere usato per questo caso. Anche se non è una soluzione facile da praticare perché la discarica è chiusa ed è in atto la bonifica.

La Carpia ieri ha scritto nuovamente in regione per ricordare, se ce ne fosse il bisogno che la situazione presto potrebbe degenerare. La situazione potrebbe anche risolversi per il meglio in un altro modo. Ieri la dita ha chiesto che fosse autorizzat­a non solo per lo spazi di sua proprietà di circa 10 mila metri quadrati, ma anche per accumulare i rifiuti trattati sulle piattaform­e che ha a disposizio­ne nella sua azienda che oltre che a Matera serve altri comuni della provincia: in totale 80 comuni. La regione potrebbe approvare con un decreto il progetto a costo zero dell’azienda che di fatto aiuterebbe l’azienda a stoccare i rifiuti che tratta in attesa che Italcement­i possa riaprire le porte e accedere nuovamente i forni per la produzione del cemento.

L’allarme L’azienda produce dagli scarti materiale combustibi­le per farlo bruciare nei cementific­i

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La discarica di La Martella potrebbe ospitare i rifiuti trattati dalla ditta La Carpia

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