Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nautica da diporto, il de profundis del settore Il grido delle aziende dopo lo stop del governo «È un colpo mortale»
Chiusi i cantieri, restano aperti i rimessaggi Il comparto impatta sul pil nazionale per circa 6 miliardi di euro ogni anno
Il settore della nautica da diporto, che rappresenta il 5 per cento del Pil nazionale (circa 6 miliardi di fatturato), rischia il collasso.
Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 22 marzo, ha infatti bloccato, non ritenendola strategica, la produzione di imbarcazioni e natanti proprio nel momento di avvio delle consegne, che segna, per i cantieri, il passaggio dalla stagione degli investimenti a quella degli incassi. E ben poca consolazione arreca la circostanza che sia stato ancora lasciato semaforo verde all’attività di rimessaggio, naturalmente nel rispetto della precauzioni igieniche necessarie per evitare la diffusione del contagio da coronavirus. Lo stop alla produzione rischia di avere effetti devastanti ben oltre il termine, ancora peraltro imprevedibile, dell’emergenza sanitaria e il ritorno graduale alla normalità. E interessa in misura significativa la Campania e la Puglia. Secondo un rapporto su «Il diporto nautico in Italia - anno 2017», fatto stilare e pubblicato nel 2018 dall’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, la più popolosa regione del Sud si pone al secondo posto in Italia per numero di immatricolazioni, pari al 15,43 per cento. Più avanti solo la Liguria con il 18,77. Ma quest’ultimo dato ingloba anche le immatricolazioni di Piemonte e Lombardia che non hanno sbocchi sul mare. La Puglia rappresenta comunque un significativo 3,16 per cento. Questi dati, peraltro, non tengono conto dei natanti, cioè tecnicamente le barche (gozzi, gommoni e simili) di lunghezza inferiore ai 10 metri, che nelle regioni meridionali sono particolarmente diffusi.
Un vero e proprio grido di dolore, un mayday in piena regola, è il contenuto della lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo, ai governatori, ai sindacati e a Confindustria, dal presidente delle associazioni della filiera nautica Afina e Polo Nautico Italiano, Gennaro Amato, in rappresentanza