Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Southvirus Bari Vecchia

- Testo e foto di Carmela Lovero

La sua nevrosi che più mi ammaliava a lei era quando scattava in modalità io so sempre cosa fare. Krizia e le risorse. Krizia e il tempo. Sapeva che prima che l’acqua scorresse calda passavano via molti litri di fredda. Quasi 5, secondo i suoi calcoli, prima di poter sciacquare a dovere qualche intimo nella vaschetta. Uno spreco, vero.

Un talento per gli intervalli. Al suo compleanno volle in regalo un innaffiato­io di sei litri a misura del lavandino della cucina e uno da tre per il bagno. Fece rinascere i fiori nei vasi e pure due tentativi di maria e fragoline a suon di bucati di mutandine!

Ho avuto tempo e tempo per osservarla durante quei quattro anni di vita comune nella casa del centro storico dietro a San Nicola. Sono Raquel B., vissuta ma soprattutt­o nata a Bari vecchia da una coppia possibile di gente normale. Non mi è mancato niente, a parte il fisico, niente. Neanche lo spazio di formarmi per strada chianche bianche chianche nere. Son sempre stata longilinea gracilina. Un’adolescent­e spilunghet­ta spesso pallida e lentiggini di più, sotto una chioma lunga degna di Tiziano e la sua tavolozza.

Ora sono nei miei primi 40. Vivo nella città nuova da quasi tre anni. È un ritmo che preferisco, mi si addice e mi libera. Certo ora, al tempo della Pandemia, perimetrat­a in un paio di isolati a Madonnella, l’esistenza si contrae. Non metto piede a Bari vecchia da quasi tre anni. E Krizia è la mia amica del cuore speciale. Devo rivederla, appena possibile...

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