Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Focolaio nel centro anziani Per due giorni senza cibo
Una vittima a Soleto. Le persone non autosufficienti non hanno potuto neanche mangiare Il sindaco attiva una task force di assistenza
LECCE I più vulnerabili sono gli anziani. E gli ospiti della casa di riposo “La Fontanella” di Soleto, sono esposti al concreto rischio di rimanere abbandonati. L’epidemia da coronavirus è penetrata nella struttura, una Residenza socio assistenziale sanitaria, colpendo i degenti e decimando il personale, tanto da costringere il sindaco, Graziano Vantaggiato, a firmare un’ordinanza per chiedere, con la massima urgenza, il ripristino dei servizi di assistenza.
Ad accudire gli anziani, infatti, non vi era più nessun operatore per via della quarantena. E per due giorni quelli non autosufficienti non hanno potuto mangiare né bere. Vantaggiato, dopo avere mobilitato l’Asl obbligandola a intervenire con una sua task force, ha fornito un bilancio: «Abbiamo cinque ospiti e quattro operatori positivi al Covid-19». Ma la situazione cristallizzata dal primo cittadino con un post su Facebook dà conto anche del decesso di una donna di 95 anni ospite della struttura e che era risultata positiva al tampone. L’iniziativa del sindaco ha fatto sì che un presidio medico dell’Asl rimanesse operativo anche di notte. «Con grande sollievo posso dirvi che sulla base dei tamponi processati, 17 operatori sono risultati negativi», dice il sindaco.
Quello di Soleto, però, non è un caso isolato in strutture di assistenza. Nei giorni scorsi un uomo di 85 anni è morto e altre nove persone sono risultate positive al coronavirus all’interno del centro Don Guanella di Bari che ospita 86 persone. Intanto, salgono a 22 i casi positivi al Coronavirus riscontrati nella Rsa ”San Raffaele” di Troia, in provincia di Foggia. Il sindaco Leonardo Cavalieri, che ha diffuso la notizia, aveva definito «grave» la situazione. E resta l’allarme anche all’interno degli ospedali. A Gallipoli, il sindaco Stefano Minerva è impegnato ad affrontare il caso dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù”, dove, dopo i cinque casi di contagio tra pazienti e operatori sanitari, hanno creato parecchio allarme non solo all’interno del nosocomio, ma anche fra i cittadini. Ed è raccogliendo la preoccupazione del personale infermieristico che il consigliere comunale di minoranza, Sandro Quintana, ha chiesto a Minerva di attivarsi per dare corso alla temporanea chiusura dell’ospedale e procedere alla sanificazione. «Non si può perdere tempo, vista la situazione, e il sindaco, che ho sentito personalmente, deve agire nella sua veste di autorità sanitaria locale chiudendo il Sacro Cuore per il tempo necessario a procedere alla sanificazione», spiega Sandro Quintana.
Una cosa è certa: i contagi dimostrano la fondatezza dell’allarme lanciato appena qualche giorno fa dal presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, Donato De Giorgi, sulla estrema vulnerabilità della struttura ospedaliera gallipolina rispetto alla patogeno che sta mettendo a dura prova persino gli ospedali più attrezzati del Nord Italia.
L’ospedale di Copertino è stato già chiuso per sanificazione dopo che tutti i pazienti ricoverati e un medico sono risultati positivi al tampone.