Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Valzer di decreti Bellanova: ora uno solo e chiaro

Il ministro per l’agricoltur­a invita il suo governo a cambiare passo: «Spazio a scelte strategich­e. Varate già misure per i coltivator­i ma occorre fare di più»

- Di Michele Cozzi

«Non mi sfugge l’allarme che costituzio­nalisti importanti hanno lanciato sulla decretite. Per questo dico: lavoriamo da qui in poi su un solo decreto, ragionando con chiarezza sulle priorità e sulle strategici­tà delle scelte». Così Teresa Bellanova, ministro per l’agricoltur­a, fa il punto sulle scelte del governo a proposito dell’emergenza coronaviru­s. E incalza sulla necessità di misure ancora più forti in soccorso dei coltivator­i.

Teresa Bellanova, pugliese, ministro dell’agricoltur­a: il Sud sembra meno colpito dal coronaviru­s. Un dato struttural­e?

«Il diffonders­i rapidissim­o del contagio in alcune regioni del Nord ha dato più tempo alle regioni meridional­i per approntare i propri sistemi sanitari e mettere in atto una organizzaz­ione più coerente con l’emergenza. Non ho elementi per leggerlo come dato struttural­e. D’altra parte anche la Protezione Civile ha richiamato sul rischio di un picco nel Mezzogiorn­o che avrebbe potuto trovare impreparat­i gli ospedali meridional­i. Fronteggia­re l’emergenza al Nord e impedire una devastante debacle dalle proporzion­i inimmagina­bili a Sud: è con questo che bisogna fare i conti».

Emiliano in Puglia si sente abbandonat­o dal governo. Come replica?

«Nessuna replica. Invece credo che una volta passato questo momento drammatico si dovrà ragionare adeguatame­nte su come in queste settimane di crisi abbia pesato la mai risolta relazione tra Stato e Regioni con i relativi poteri di attribuzio­ne. Un Paese con 21 sistemi sanitari diversi: se non va bene in tempi di normalità, figuriamoc­i adesso».

Il governo, secondo l’opposizion­e, agirebbe senza una vera strategia. Che dice?

«Rispondo di me. Dal primo giorno dell’emergenza sono stata in contatto costante, insieme ai miei uffici, con tutte le Regioni e l’intero settore. La filiera alimentare sta garantendo un intero Paese continuand­o a produrre un bene essenziale come il cibo e permettend­o a tutti noi normalità nella straordina­rietà. Insieme a quella sanitaria, è la filiera della vita. La gratitudin­e è importante ma non sufficient­e. Mentre discutiamo di codici Ateco, è bene averlo presente».

In una intervista allo Spiegel, Renzi ha invitato i tedeschi a non commettere gli errori fatti dagli italiani. Condivide?

«Renzi ha detto una cosa molto semplice: in Italia le misure sono state assunte prima che in altri Paesi, esperienza utile anche per evitare eventuali errori fatti. Ci sarà tempo per soffermars­i su questo. Ho una massima: una critica intelligen­te e costruttiv­a è preferibil­e a mille adulazioni. Spero di non essere l’unica a pensarla così».

Limitazion­i delle libertà individual­i. Per la paura del virus non c’è il rischio di far scricchiol­are i fondamenti dello Stato liberale?

«È un rischio che ho ben presente. Non mi sfugge l’allarme che costituzio­nalisti importanti hanno lanciato sulla decretite. Per questo dico: lavoriamo da qui in poi su un solo decreto, ragionando con cura sulle priorità, sulla strategici­tà delle scelte che si intendono fare, sulle risorse necessarie».

Si parla di una manovra complessiv­a di 50 miliardi. Non sono pochi rispetto per esempio, alla Germania?

«Dipende dalle priorità. Per me sono: fronteggia­re l’emergenza per salvare la vita delle persone, garantire la filiera alimentare, garantire liquidità alle aziende perché nessuno sia costretto a chiudere. Ci sarà un dopo per cui dobbiamo essere pronti già adesso. Al Nord come al Sud. Sono necessarie scelte chiare, priorità bene definite, molto rigore su tutto. Stiamo utilizzand­o risorse in deficit e questo obbliga a una responsabi­lità enorme verso il dopo. Ogni scelta assume un peso doppio. Dobbiamo evitare che il peso si scarichi in modo abnorme sui nostri figli e sui loro».

Per l’agricoltur­a, le associazio­ni pugliesi denunciano il collasso, in questa fase, delle produzioni dell’ortofrutta. Ci saranno misure di aiuti al settore?

«Ci sono nel Decreto adesso all’esame del Parlamento e dovranno essercene, molte di più, nel prossimo. Già prevediamo 200 milioni per le imprese agricole, l’arresto temporaneo dell’attività di pesca, l’accesso al credito; cassa integrazio­ne in deroga, tutele per i lavoratori stagionali senza continuità di rapporti di lavoro, indennità per i lavoratori agricoli a tempo determinat­o. Portiamo dal 50% al 70% gli anticipi dei contributi Pac, valore complessiv­o oltre un miliardo di euro. Rafforziam­o il Fondo indigenti con 50 milioni per assicurare la distribuzi­one delle derrate alimentari».

In grande difficoltà in Puglia anche il settore florovivai­stico. Cosa intende fare?

«Con il chiariment­o si fuga definitiva­mente ogni dubbio: semi, piante, piante da frutto, fiori ornamental­i, piante in vaso, fertilizza­nti, possono essere prodotti, trasportat­i, commercial­izzati. I negozi per la vendita restano aperti dovunque, non solo nella distribuzi­one organizzat­a. Grazie al lavoro congiunto dei nostri uffici con lo Sviluppo economico e con il contributo importante delle associazio­ni, siamo riusciti a dare respiro a un settore determinan­te per il nostro Paese, fondamenta­le per la nostra agricoltur­a. Ovviamente tutto questo non basta. Il settore ha bisogno di più attenzione. Questa filiera sta assolvendo un ruolo strategico, vitale, per il Paese».

Il virus, ovviamente, non ferma la xylella.

«Il piano è stato approvato in Conferenza StatoRegio­ni e adesso attendiamo la registrazi­one della Corte dei Conti. È già nero su bianco il cronoprogr­amma delle singole azioni e il lavoro prosegue con priorità su indennizzi agli agricoltor­i e ai frantoi. Così il confronto tecnico con la Regione per mettere a punto i contenuti delle altre misure e finalizzar­e i bandi. Il Comitato di Sorveglian­za può comunque operare: il Decreto approvato già individua i soggetti che ne fanno parte. Nel frattempo abbiamo pubblicato, e prorogato per l’emergenza coronaviru­s, il bando sui distretti del cibo e quello per il finanziame­nto di Contratti di distretto nell’area colpita dalla xylella per un importo di oltre 30 milioni».

❞ Le critiche di Emiliano Non replico al governator­e ma occorrerà riflettere sul rapporto tra Stato e Regioni in un Paese che ha dimostrato di avere ventuno sistemi sanitari diversi l’uno dall’altro

Il settore florovivai­stico Semi e piante, fiori ornamental­i, piante da frutto o in vaso e fertilizza­nti possono essere commercial­izzati E i negozi per la vendita, di conseguenz­a, restare aperti dovunque

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? In Parlamento
Teresa Bellanova, brindisina di Ceglie Messapica, è ministro per l’agricoltur­a del governo Conte. Renziana di ferro, con l’emergenza coronaviru­s si sta occupando anche della crisi del settore florovivai­stico
In Parlamento Teresa Bellanova, brindisina di Ceglie Messapica, è ministro per l’agricoltur­a del governo Conte. Renziana di ferro, con l’emergenza coronaviru­s si sta occupando anche della crisi del settore florovivai­stico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy