Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Epidemia letale anche fra i giovani
In Puglia si abbassa l’età delle vittime, 5 sono trentenni. Chiuso l’ospedale di Castellaneta
Il contagio non corre, 127 nuovi casi, ma allarma l’abbassamento dell’età delle vittime (pure 5 trentenni tra i deceduti). Preoccupa la situazione nelle Rsa, con la casa di riposo di Soleto che registra nove vittime, e chiude l’ospedale di Castellaneta. In arrivo maxi carico di mascherine acquistate dalla Regione.
BARI Quasi duemila tamponi analizzati e 127 casi positivi rilevati. Sebbene, dopo qualche giorno, il numero dei nuovi contagiati torni a superare il centinaio, resta basso il rapporto tra esami eseguiti e malattia rilevata (6,5%). Il totale dei positivi arriva a 2.444. La provincia con più casi resta Bari (807) ma è Foggia quella più colpita in proporzione agli abitanti (605). Segue Lecce (378), Brindisi (257), Taranto (190), Bat (177). Altri 25 pazienti sono residenti fuori regione e per 5 casi è in corso l’attribuzione della provincia.
Con i 13 decessi di ieri (6 a Bari, 4 a Foggia, 2 nella Bat, 1 a Taranto) il numero dei morti sale a 195. Si abbassa l’età dei deceduti. La letalità resta alta tra coloro che sono più vecchi, ma si va abbassando l’età dei pazienti deceduti: sono 5 nella classe anagrafica tra i 30 e i 39 anni (letalità al 2,2%); 4 tra i 40 e i 49 anni (1,1%); 6 tra i 50 e i 59 (1,2%); 31 tra i 60 e i 69 anni (7,7%); 49 tra i 70 e i 79 anni (15,6%); 68 tra 80 e 89 anni (21,8%); 32 decessi oltre i 90 anni (29,9%).
Sul numero incide quanto succede nelle Rsa per anziani. Sono saliti a nove gli ospiti, positivi al coronavirus, morti nel centro «La Fontanella» di Soleto. Altri venti ospiti, assieme a 6 operatori,sono stati trovati positivi nella casa di riposo «Sacro Cuore» di Torremaggiore. Situazioni che inducono i consiglieri Nino Marmo e Aldo Aloisi (FI) a sollecitare «un’indagine da parte del nucleo ispettivo» regionale. Il collega Paolo Campo (Pd) sollecita invece un «ripensamento dei protocolli assistenziali».
Un’altra motivazione importante resta la penuria di dispositivi di protezione individuale: mascherine, camici e occhiali. Ma ci sono buone notizie, perché nelle prossime ore è in arrivo un doppio carico: un acquisto diretto della Regione sui mercati internazionali e una ricca provvista della Protezione civile nazionale (finora mai particolarmente prodiga). Da parte sua l’Asl Bari smentisce la mancanza di Dpi segnalata in una nota interna tra uffici della medesima Asl. Motivo che, secondo i sindacati, avrebbe determinato il blocco del 118. «Il servizio funziona e assicura l’assistenza ai pazienti» dichiara il direttore del 118 Antonio Di Bello. Le voci sul blocco dell’attività avevano provocato una interrogazione parlamentare del deputato Marcello Gemmato (FdI). Il quale proprio ieri mattina ha donato mille mascherine ai medici di base di Terlizzi, sua città d’origine.
I contagi tra gli operatori sanitari sono alla base della decisione di chiudere temporaneamente l’ospedale San Pio di Castellaneta. Lo ha stabilito il manager dell’Asl Taranto, Stefano Rossi, dopo i 30 tamponi positivi rilevati in gran parte tra il personale sanitario. Rossi ha disposto da domani la chiusura dell’ospedale anche «in concomitanza del fisiologico rallentamento dell’attività ospedaliera» per la Pasqua. Si procederà così «ad un capillare monitoraggio di tutto il personale, a vario titolo coinvolto da episodi di contagio» e, inoltre, ad una «sanificazione complessiva» dell’intero ospedale. Tutti i dipendenti che hanno ferie da smaltire staranno a casa, a parte coloro che possano essere utilizzati nel centro di Mottola, dove aprirà un ospedale per la post acuzie da coronavirus (i pazienti guariti ma ancora contagiosi).