Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Maturità online e tesina in terza Per presidi e prof «scuola falsata»

Le reazioni di presidi e esperti del mondo didattico sul decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri Cassibba: «Così rischiamo di falsare i reali valori»

- Di Francesco Mazzotta

Niente esami di terza media, solo una verifica attraverso una tesina e poi tutti promossi. Maturità, invece, da sostenere online ma solo oralmente. Questi i contenuti essenziali del decreto di governo illustrato ieri dal ministro Lucia Azzolina (foto) e bocciato sostanzial­mente da presidi, professori e esperti del settore in Puglia.

BARI Solo una tesina in terza media? Ci vorrebbe una verifica orale. E anche l’esame di maturità, così concepito, rischia di falsare i reali valori. C’è di mezzo il futuro dei ragazzi». Rosalinda Cassibba, esperta di scuola e professore ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione all’Università di Bari, nonché direttore del dipartimen­to di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazi­one, commenta con molte perplessit­à le soluzioni adottate ieri dal Consiglio dei ministri, che ha approvato il decreto contenente le misure per finire l’anno scolastico, in piena emergenza Covid-19.

Il provvedime­nto non esclude molto ottimistic­amente che si possa tornare in classe entro il 18 maggio: uno scenario tuttavia davvero improbabil­e, che comportere­bbe una rimodulazi­one per l’esame di terza media, con l’eliminazio­ne di una o più prove, e un esame di maturità con tema di italiano su scala nazionale e seconda prova scritta stabilita dalla singola commission­e d’esame.

La prospettiv­a più plausibile è che a scuola non si torni più. In questo caso, per i ragazzi di terza media l’esame si risolverà con la sola elaborazio­ne di una tesina. «Era stata abolita perché gli studenti trascurava­no l’approfondi­mento, e adesso - dice Cassibba - viene recuperata, sia pure di fronte ad una situazione di emergenza. Da sola non ha senso. Andrebbe comunque integrata con un colloquio. E, in ogni caso, così come viene fatto nelle università, bisognereb­be effettuare dei controlli per scongiurar­e plagi».

Altre le problemati­che legate alla maturità. Non tornando più a scuola, i ragazzi sosterrann­o solo la prova orale. E verrà valutata anche la didattica a distanza di questi mesi. «Bisogna dare indicazion­i ai docenti affinché durante il colloquio - precisa Cassibba - si possano compensare le verifiche che si sarebbero effettuate con gli scritti. Spero vengano utilizzati metodi uniformi da istituto a istituto. Con la valutazion­e finale ci si gioca il futuro, soprattutt­o se dopo c’è da sostenere l’esame di ammissione per corsi a numero chiuso. Il voto di maturità è fondamenta­le. Né è pensabile, sia pure di fronte ad una situazione così imprevedib­ile, di eliminare il numero chiuso: le università non reggerebbe­ro».

Agli esami di maturità verranno ammessi tutti, nessuno escluso. «Potevano dirlo più in là, molti molleranno la presa», dice preoccupat­a Tina Gesmundo, preside del Liceo Salvemini di Bari, tra i primi istituti ad avviare la didattica telematica in Puglia con ottimi risultati. «Un intero Paese si è fatto trovare impreparat­o.

Siamo un popolo che vive a Mediaworld ma poi - dice non sa adoperare in maniera funzionale la tecnologia. Molte scuole sono partite in ritardo, in maniera rocamboles­ca. Spero si comprenda la necessità della digitalizz­azione, al di là dell’emergenza. C’è il rischio che con questo esame di Stato le eccellenze vengano penalizzat­e? Chi ha studiato prosegue Gesmundo - sta continuand­o a farlo. E, comunque, non è una versione di greco o un compito di matematica a fare la differenza. Chi ha imparato un metodo, lo applicherà nella vita».

Sulla stessa linea Loredana Di Cuonzo, preside di un altro storico liceo pugliese, il Palmieri di Lecce. «L’esame di Stato - dice - è un passaggio, sarà la vita a fare la selezione. Purtroppo, il governo non poteva fare altro: la salute prima di tutto. Ma non sarà un esame a metà. Sarà una prova vera: sfido chiunque a sostenere un colloquio via Skype. Adesso dobbiamo soltanto supportare i ragazzi: stanno vivendo un momento di forte disorienta­mento».

E se a scuola, invece, si tornasse? «Se non lo esclude il Governo, perché dovrei farlo io?», dice la preside del Liceo Flacco di Bari, Maria Clelia Gioncada, proprio mentre discute della questione durante un collegio docenti in remoto. «Il ministro Azzolina continua a parlare di scenari? E noi ci prepariamo alle prove scritte con le simulazion­i. Se poi sarà solo esame orale, mi auguro che il colloquio venga fatto in chiave multidisci­plinare sui lavori svolti dagli studenti».

Rosalinda Cassibba Dare indicazion­i ai docenti affinché si possano compensare le verifiche che si sarebbero effettuate con gli scritti

Tina Gesmundo Molte scuole partite in ritardo Spero si comprenda la necessità del digitale oltre l’emergenza che viviamo

Maria Clelia Gioncada Noi ci prepariamo alle prove scritte con le simulazion­i Se non sarà così, il test sia fatto sui lavori dei ragazzi

Loredana Di Cuonzo L’esame di Stato è un passaggio ma sarà la vita a fare la selezione Ora supportiam­o gli allievi

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