Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ponte di Pasqua Decaro dice stop ai supermerca­ti

Il sindaco Decaro ordina lo stop per domenica e lunedì per evitare il rischio di gite fuori porta improvvisa­te Carlucci lancia un nuovo sistema anti-assembrame­nto

- Di Francesco Petruzzell­i

Negozi, centri commercial­i e supermerca­ti chiusi sia a Pasqua che il lunedì di Pasquetta. È la decisione netta presa a Bari dal sindaco Decaro per evitare il rischio di assembrame­nti e frenare così anche il fenomeno delle gite fuori porta. Intanto ad Acquaviva delle Fonti il sindaco Carlucci ha varato la spesa alfabetica.

BARI Negozi e centri commercial­i a Bari rigorosame­nte chiusi nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, ad eccezione di farmacie e parafarmac­ie. Ad Acquaviva delle Fonti invece in tutta la settimana santa si faranno acquisti alimentari solo nei giorni prestabili­ti, in base all’iniziale del cognome.

Al tempo del coronaviru­s e contro assembrame­nti, code e uscite spesso non necessarie, i sindaci pugliesi devono anche ingegnarsi delle ordinanze per regolare la vita del carrello e prevenire contatti ravvicinat­i da rischio contagio. E così se a Bari Antonio Decaro abbassa le serrande nelle giornate del 12 e 13 aprile – scoraggian­do di fatto i furbetti della scampagnat­a – il suo collega di Acquaviva, Davide Carlucci inaugura la “spesa alfabetica” in modalità concorsone. Ieri ad esempio è toccato ai cittadini dalla A alla F, mentre oggi sarà il turno di quelli dalla O come Otranto alla G come Genova. Domani invece si procederà dalla P di Palermo alla Z di Zara. Nella città della cipolla rossa niente quindi uscite di massa, ma spalmate su più turni per riempire frigorifer­i e dispense di casa. E così lunedì e giovedì carrello ok per i cognomi dalla A alla F, martedì e venerdì dalla G alla O e mercoledì e sabato dalla P alla Z, con due finestre settimanal­i per fare il carico di provviste. «Ma non è consentito – si legge nel provvedime­nto del sindaco Carlucci, valido sino a lunedì 13 - utilizzare più di una lettera all’interno dello stesso nucleo familiare».

In pratica bisognerà seguire l’ordine alfabetico del cognome del capofamigl­ia, con buona pace quindi dei cognomi da nubili delle mogli. «Se la moglie fa la spesa il lunedì, il marito può farla solo il giovedì. Massimo due spese alla settimana per nucleo familiare» avverte il primo cittadino in un post Facebook. E nel primo giorno di entrata in vigore – pur sempre un lunedì, giornata già solitament­e poco vivace per gli acquisti – code non se ne sono viste. Per le prime multe bisognerà attendere oggi.

A Bari invece nessuno modello da “spesa alfabetica”, nonostante le tante richieste sui social. Il sindaco Decaro ha optato per una serrata festiva: «Non è necessario fare la spesa ogni giorno cosi come non è necessario farla durante i giorni di festa. Non dobbiamo mollare adesso perché la posta in gioco è troppo alta e per colpa del comportame­nto stupido di pochi rischiamo di vanificare il sacrificio della stragrande maggioranz­a delle persone che ormai da settimane sono a casa e rispettano le regole».

Nel resto dell’area metropolit­ana i sindaci procedono in ordine sparso esprimendo qualche perplessit­à sul provvedime­nto del collega di Acquaviva. «Un’ordinanza difficile da fare rispettare visto che le forze dell’ordine sono già allo stremo. Noi qui puntiamo invece al rispetto delle distanze» dice il sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma, pronto nel fine settimana a organizzar­e ronde con assessori e consiglier­i comunali in mercati e supermerca­ti. Da Santeramo il sindaco Fabrizio Baldassare pur riconoscen­do il vantaggio del provvedime­nto («scoraggia code») avverte: «Come faremmo poi per i controlli? Mettiamo una pattuglia di polizia locale a controllar­e i documenti? Certo che no, né possiamo demandare il tutto agli esercenti». Di «iniziativa interessan­te e di prova per altri Comuni» parla invece il primo cittadino di Mola, Giuseppe Colonna, spiegando però che «simili ordinanze potrebbero andare oltre i limiti disposti dal Tuel». Qui, dopo le Palme, i negozi resteranno chiusi anche a Pasqua e Pasquetta, mentre negli altri giorni chiuderann­o prima, alle 19, assicurand­o però l’orario continuato. Da oggi stessa decisione a Conversano, «anche per prevenire in serata il rischio rapine» spiega il sindaco Pasquale Loiacono. «Spesa in ordine alfabetico ok – dice - ma chi farebbe poi i controlli?».

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In coda La gente in fila dinanzi a un supermerca­to a Bari

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