Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La tragedia degli anziani nelle case di riposo A Soleto i morti sono 9

- L. d. V.

BARI Le residenze per anziani e disabili flagellate dal Covid 19. Ieri un altro caso positivo è stato registrato tra gli ospiti di una struttura di Galatina. Si tratta di un 60enne che il 21 marzo scorso era stato trasportat­o all’ospedale di Casarano, in provincia di Lecce, per una visita specialist­ica. Dopo essere rientrato nella residenza, era stato posto in isolamento ed è ora ricoverato nel reparto di medicina infettiva dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina. Al momento le sue condizioni non desterebbe­ro preoccupaz­ioni. Dalla residenza “Galluccio” fanno sapere che è tutto sotto controllo e annunciano tamponi orofaringe­i a tappeto da fare in maniera graduale per i 49 ospiti e i 35 operatori.

Altra emergenza nella casa di riposo Sacro Cuore a Torremaggi­ore, nel Foggiano, con 28 positivi. Inutile dire che si attendono con una certa apprension­e i risultati dei test, considerat­o quanto accaduto nella residenza sociosanit­aria per anziani “la Fontanella” di Soleto, sempre in provincia di Lecce. Nove decessi, 88 persone contagiate tra ospiti e operatori, in una residenza che ospitava 90 persone, ora scese a 33, di cui 30 positive al Covid: questo il bilancio sino ad oggi. Ma soprattutt­o a tenere alta l’attenzione è una ipotesi che, se confermata, sarebbe agghiaccia­nte. C’è il sospetto, infatti, che alcuni degli anziani deceduti con positività al coronaviru­s e tutti affetti da gravi malattie pregresse, possano essere morti di sete e fame, una volta rimasti praticamen­te soli in seguito all’allontanam­ento dei dipendenti, risultati anch’essi positivi al virus. Ora i fatti sono al vaglio della Procura di Lecce che ha aperto una inchiesta.

Ai carabinier­i del Nas il compito di indagare su ciò che è accaduto dal 21 al 26 marzo nella struttura, prima che la Asl di Lecce subentrass­e nella gestione. Era stato lo stesso sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiat­o, a denunciare, nei giorni scorsi, una situazione insostenib­ile, con il personale della residenza in quarantena volontaria, compresa la direttrice, e gli anziani, tra cui diversi allettati, abbandonat­i a loro stessi. Una ipotesi respinta dagli avvocati della struttura, Roberto e Michele Bonsegna. «Non si è mai verificato alcun abbandono degli anziani – dicono gli avvocati- ma c’è stato un caso di sotto organico causato dai continui contagi. La proprietà ha cercato di intervenir­e con contratti di assunzione del personale».

Sulla debolezza della catena assistenzi­ale nelle residenze per anziani intervengo­no i consiglier­i regionali salentini di Fratelli d’Italia, Erio Congedo e Luigi Manca. «Il primo errore degli interventi pianificat­i dal presidente Michele Emiliano – denunciano i due consiglier­i – è stato quello di avere, di fatto, esonerato i medici di medicina generale dal visitare i pazienti. Un errore madornale che peserà sulla coscienza del sistema perché il tampone andava fatto immediatam­ente nel luogo in cui si trovava il caso sospetto e poi allargato ai contatti».

I tamponi, richiesti a gran voce nei giorni scorsi dagli operatori sanitari, sono una chimera. «In Puglia – dicono Manca e Congedo - solo 44 ogni 10mila pugliesi, poco mirati e con tempi di risposta lunghi». I consiglier­i denunciano falle e ritardi nelle procedure che «non sono intervenut­e nelle residenze per anziani neppure quando il ministero della sanità, con propria circolare del 25 marzo, le ha espressame­nte imposte alle Regioni». Secondo il segretario regionale Spi Cgil Puglia, Gianni Forte, occorrerà «affrontare radicalmen­te la problemati­ca dell’invecchiam­ento. Sul settore delle case di riposo si è fatto business. Il Covid ha scoperchia­to il vaso».

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La casa di riposo per anziani “La Fontanella” a Soleto, in provincia di Lecce
Nel Salento La casa di riposo per anziani “La Fontanella” a Soleto, in provincia di Lecce

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