Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bari ricomincia dal commercio

Contributi ai negozianti, più tavolini all’aperto, sconti sui rifiuti e riduzione dei fitti

- Di Francesco Petruzzell­i

Si chiama Open il piano di investimen­ti presentato dal sindaco Antonio Decaro ad associazio­ni e parti sociali. Contributi a fondo perduto per chi riaprirà negozi di vicinato dopo il lockdown. Per tavolini e sedie arrivano gli ampliament­i.

BARI Cinque misure per far ripartire il commercio con una manovra da oltre 10 milioni di euro. C’è il contributo a fondo perduto per tutti i negozi di vicinato costretti a restare chiusi, c’è l’esenzione di alcune tasse comunali come Tari e Tosap (relativame­nte al periodo di blocco) e non mancano iniziative per allentare la crisi come la piattaform­a online per spesa e ordinazion­i e la possibilit­à di un accordo con i proprietar­i dei locali per abbassare i canoni di affitto.

Non ultima la concession­e alla ristorazio­ne di poter allargare gli spazi stradali per tavolini e sedie.

Antonio Decaro lancia «Open», una sorta di fase 2 per le attività a Bari. Insomma una «città aperta» pronta a rialzare le serrande contando su un alleato in più, il Comune. E così per tutta la giornata di ieri il sindaco ha dialogato con associazio­ni di categoria e parti sociali per delineare un piano che scongiuri l’ennesima mazzata per il commercio. «Dobbiamo farlo per i nostri nonni e genitori che hanno creato qui le loro attività», spiega il primo cittadino nella sua diretta social da un luogo simbolo, via Argiro. Quella stessa via Argiro dove lo scorso 10 marzo, all’inizio del lockdown, si lasciò prendere dalla commozione nel vedere insegne spente e serrande mestamente abbassate.

Il piano mette sul piatto oltre 5 milioni di euro di fondi europei Pon Metro da dirottare in aiuti concreti: sostegno a tutti i negozianti per ripartire su affitti, acquisto merce e interventi di sanificazi­one e di ammodernam­ento. Una misura che se miscelata alla tregua fiscale – niente tassa sui rifiuti e sulle occupazion­i di suolo pubblico per il periodo di chiusura delle attività – sale a un importo di oltre 10 milioni di euro. Il Comune decide quindi di non incassare per dare sostegno al commercio, in attesa degli ulteriori 3 miliardi promessi dal Governo per permettere agli enti locali di colmare i mancati gettiti fiscali e continuare ad assicurare i servizi essenziali. «Ci sono tasse, per esempio la Tosap per l’occupazion­e di suolo pubblico e la Tari sui rifiuti, che non vogliamo far pagare per i giorni di chiusura, a chi ha chiuso non per una scelta ma per un obbligo», spiega il primo cittadino.

Pronto ad estendere gli spazi esterni di bar e ristoranti con ampliament­i gratuiti sino al 50 per cento, al fine di limitare la perdita di posti e di coperti imposta dalle nuove regole di distanziam­ento sociale. Questi allargamen­ti comportera­nno modifiche sostanzial­i a piazze, strade già pedonali e luoghi della movida e quindi anche alla mobilità. I prossimi incontri saranno dedicati proprio alla possibile chiusura (o limitazion­e parziale) di alcune strade come a Poggiofran­co, Umbertino e aree del lungomare, alla realizzazi­one di nuovi percorsi ciclabili e alle nuove modalità per bus e spostament­i collettivi. D’intesa con il Politecnic­o si lavora invece a una piattaform­a online e comunale (senza oneri per i commercian­ti) attraverso la quale ordinare pasti, prenotare prodotti o fissare appuntamen­ti, in modo da non creare assembrame­nti e code al di fuori dei locali. L’assessore allo Sviluppo Economico Carla Palone invece cerca un accordo con i proprietar­i degli immobili per sospendere o rateizzare i canoni di locazione arretrati.

Intanto la vicenda assume anche i contorni politici. «Bene l’esenzione di alcune tasse come chiesto da noi più volte. Peccato però che la maggioranz­a, poco prima della discussion­e del nostro ordine nell’ultimo consiglio comunale, abbia fatto mancare il numero legale. In ogni caso meglio tardi che mai» dicono i consiglier­i di opposizion­e Melchiorre (Fratelli d’Italia), Picaro (Lega) e Ciaula (Forza Italia).

Antonio Decaro Ci sono imposte che non vogliamo far pagare a chi ha chiuso non per una scelta ma per un obbligo

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Il Comune è pronto ad estendere gli spazi esterni di bar e ristoranti con ampliament­i gratuiti sino al 50 per cento, al fine di limitare la perdita di posti e di coperti imposta dalle nuove regole di distanziam­ento sociale
I locali di Bari vecchia la scorsa estate, quando non si immaginava neppure alla lontana ciò che sarebbe successo l’anno dopo Il Comune è pronto ad estendere gli spazi esterni di bar e ristoranti con ampliament­i gratuiti sino al 50 per cento, al fine di limitare la perdita di posti e di coperti imposta dalle nuove regole di distanziam­ento sociale
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