Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano segue la scia di Zaia Liberi tutti nelle seconde case

Il decreto del premier non coinvolge il turismo L’assessora: «Non possiamo perdere altro tempo» Per gli altri settori c’è lo screening sui lavoratori

- Di Vito Fatiguso

La Regione Puglia sta valutando di aprire ai «viaggi» nelle seconde case, così come deciso dal governator­e veneto Luca Zaia (nella foto un’abitazione con vista sulla spiaggia di Torre Lapillo). L’assessore al turismo Loredana Capone peraltro è preoccupat­a: «Nelle disposizio­ni per la nuova fase non c’è nessuna disposizio­ne che riguardi il comparto», settore su cui il governator­e Emiliano vuole puntare per la riapertura.

BARI Più dubbi che certezze. La Puglia che si appresta a riaprire i battenti è mossa dalla voglia di ritornare a combattere, ma spesso senza un orientamen­to chiaro. Lo sanno bene gli operatori del turismo che restano senza alcun punto di riferiment­o. L’annuncio del premier Giuseppe Conte sull’inizio della Fase 2 (dal 4 maggio) ha creato malumori. E proprio in Puglia dove l’economia estiva è imperniata sul numero di arrivi e presenze. «Nelle disposizio­ni per la nuova fase - illustra Loredana Capone, assessora regionale al Turismo e alla Cultura - non c’è alcun passaggio che riguardi il comparto. Non possiamo attendere visto che gli operatori devono programmar­e gli interventi. Quindi già il prossimo 30 aprile sarà pronta una bozza del nostro “Manuale di sicurezza” che affronterà la materia anche prima del governo». Ma non è tutto: la Regione sta valutando di aprire ai “viaggi” nelle seconde case come previsto dal Veneto di Luca Zaia. L’idea è sul tavolo del governator­e Michele Emiliano. «Abbiamo effettuato pagamenti al comparto per 20 milioni - conclude Capone - e partiamo con un piano straordina­rio che sarà inviato al parternari­ato sociale. Dobbiamo metterci in moto sfruttando anche il valore dei nostri borghi che non sono stati toccati dall’epidemia da Covid-19».

Sono in attività, invece, le aziende che hanno chiesto alla Prefetture di agire in deroga rispetto ai codici Ateco ammessi: da Bosch a Natuzzi; da Bridgeston­e a Skf. E ieri si è tenuto un altro confronto che ha stabilito l’avvio di uno screening rapido e capillare sui lavoratori, la formazione per personale sull’uso dei dispositiv­i di protezione individual­e, la sicurezza dei mezzi di trasporto per i pendolari e la dotazione di mascherine acquistabi­li a prezzi congrui. «C’è grande senso di responsabi­lità - afferma Sergio Fontana, presidente di Confindust­ria Bari-Bat - e dobbiamo agire in maniera coordinata. Al tavolo istituito in Prefettura ho spiegato che deve essere importante fissare regole comuni per la sicurezza. Non solo le grandi aziende, ma controlli su tutti i luoghi di lavoro per evitare che il virus si propaghi tra realtà della filiera o che venga “importato” dall’ambiente familiare».

Chi ha già da tempo affrontato la questione sicurezza è il sindacato che ha stretto accordi con le organizzaz­ioni datoriali. «Aprono il manifattur­iero e l’edilizia - sostiene Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl Puglia - e riteniamo che non si possa prescinder­e dai protocolli di sicurezza. Ma chiediamo al governo anche di chiarire la questione dei trasporti: raggiunger­e le fabbriche o gli uffici significa avere mezzi pubblici sicuri. Ma il vero tema è quello della programmaz­ione». Per Fumarola la pioggia di risorse che dovrebbe arrivare ai settori produttivi e ai territori non deve essere trasformat­a nell’ennesimo spreco. «Occorre subito una cabina di regia regionale - conclude la segretaria generale della

Loredana Capone Partiamo con un piano d’incentivi che sarà inviato alle parti sociali

Cisl Puglia - per concentrar­e gli sforzi su settori che nel futuro saranno fondamenta­li. Stiamo riaprendo le aziende ma troveremo una situazione totalmente diversa e dobbiamo usare bene fino all’ultimo euro d’incentivo confermand­o le misure di tenuta sociale. Ma su questo la Regione sembra non voler avviare nessun tipo di confronto».

Daniela Fumarola La Regione istituisca una cabina di regia sul futuro del tessuto economico

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