Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Campobasso e la delusione di Confesercenti «Fitti calmierati? Il sindaco fa demagogia»
BARI Alla fine nemmeno in Puglia si riparte prima con negozi, bar e ristoranti.
Siete delusi?
«Tutte le associazioni di categoria lo sono perché contrarie a queste nuove date. Speravamo di poter riaprire il 4 maggio e invece ci hanno illuso. Ripartire il giorno 18 significa perdere non solo altri quindici giorni, ma in pratica tutto il mese. Nonostante tutto percepiamo una voglia di spendere da parte dei clienti e almeno qui in Puglia il governo poteva allentare il cordone».
Il presidente regionale di Confesercenti, il barese Benny Campobasso, non nasconde la sua delusione sulla tanta decantata Fase 2. «Si poteva fare di più per non mortificare il commercio».
Che previsioni ci sono per la Puglia?
«Secondo le nostre stime un’attività su tre non riaprirà o, se lo farà, accuserà poi il colpo perché le entrate saranno sempre minori delle uscite. E non resterà altra scelta che abbassare le serrande».
A Bari però il sindaco Decaro ha un piano per rilanciare negozi, locali e attività con esenzione tasse, contributi a fondo perduto e sconti sui canoni di locazione.
«Alcune di quelle misure le abbiamo proprio chieste noi e ci fa piacere che le abbia accolte. Sugli affitti invece non sono d’accordo, mi sembra pura demagogia e semplice illusione su cose irrealizzabili».
❞ Un’attività su tre non riaprirà o, se lo farà, accuserà poi il colpo e rischierà di chiudere più tardi
In che senso?
«Intanto perché nonostante il credito di imposta di marzo e aprile, di fitti pagati non se ne vedono ancora. Poi mi chiedo come possa un sindaco, e con quali poteri, mettersi di mezzo a una trattativa tra privati. Sarebbe invece più utile a livello nazionale fare una cedolare secca sui locali con tassazione minima al 20 e 25 per cento. Solo se riduci la tassazione del 50 per cento al proprietario puoi incentivarlo ad abbassare poi i canoni con il suo conduttore. Alla riapertura dei tribunali le scrivanie saranno piene di avvisi di sfratto e di ingiunzioni di pagamento».
Il commercio in Puglia è pronto a rispettare le nuove regole?
«Credo di sì anche se la vedo difficile poter sanificare ogni volta un capo d’abbigliamento appena provato. Anche i clienti dovranno quindi darci una mano».