Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Maggialetti: «Chiudo il Divinae Follie»
La sfida era tra le più ambiziose: riportare Bisceglie al centro del mondo della notte e delle discoteche, facendo ripartire il glorioso Divinae Follie. L’imprenditore Roberto Maggialetti l’ha raccolta, investendo oltre 300mila euro per un progetto che avrebbe impiegato circa 150 lavoratori, tra dipendenti e collaboratori. Lo scorso 22 febbraio c’è stato il taglio del nastro in grande stile, con una serata che ha registrato il tutto esaurito. Poi la pandemia e il lockdown.
La vita del DF è durata una settimana.
«Responsabilmente abbiamo chiuso il 29 febbraio, prima ancora che il governo ce lo chiedesse. Ma oggi le 90mila persone e le 2500 aziende che fanno pubblico spettacolo in Italia sono state abbandonate» .
Si è detto deluso. Cosa si aspettava dal Governo?
«Siamo imprenditori non vogliamo sostegno, ma certezze. Ad oggi non sappiamo che fine faremo: nessuna data, nessuna indicazione. È assurdo. Eppure eravamo pronti ad adottare misure anticontagio molto severe».
Ora è un problema anche chiudere?
«Abbiamo da pagare fitti, utenze, investimenti e tasse senza poter aprire. Produciamo debiti e non abbiamo prospettive. Ci dicano come fare a non fallire, come chiudere senza costi per un danno di cui non abbiamo colpe».
Cosa ha intenzione di fare adesso?
«Il 28 aprile (questa sera, ndr) accenderò simbolicamente, per l’ultima volta, le luci dei miei locali e l’indomani mi recherò, insieme agli altri miei colleghi, dal sindaco e presidente dell’Anci nazionale Antonio Decaro. Affideremo a lui le chiavi delle nostre attività affinché le consegni al Governo».