Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Altri 215 milioni per la ripartenza

«Sì» alle parti sociali, la Regione rimodula le risorse del fondo europeo. Più aiuti a imprese e famiglie

- Del Vecchio

La Regione Puglia mette in campo 215 milioni in più, rispetto ai 450 inizialmen­te previsti, nella manovra approvata dalla giunta per sostenere l’economia territoria­le fiaccata dall’emergenza. È questo l’esito del confronto andato in scena con le parti sociali e conclusosi con reciproca soddisfazi­one. Pino Gesmundo (Cgil): «Fatto un buon lavoro per sostenere il sistema produttivo».

BARI La Regione Puglia mette in campo 200 milioni di euro in più rispetto ai 450 previsti nella manovra approvata dalla giunta Emiliano per sostenere l’economia pugliese al tempo del Covid 19. È il risultato del confronto andato in scena ieri tra le parti sociali e la Regione. Sono quindi oltre 650 milioni di euro le risorse che andranno ad aiutare imprese, lavoro e famiglie stremate dalla chiusura delle attività per l’emergenza sanitaria che dura ormai da due mesi. La Cgil Puglia canta vittoria. «Abbiamo fatto un buon lavoro – commenta il segretario regionale, Pino Gesmundo – le misure immaginate possono aiutare il sistema produttivo, l’occupazion­e e le fasce sociali più deboli. Si tratta di un programma molto migliorato rispetto a quello prospettat­o dalla Regione 15 giorni fa». La somma finale «arriva dalla rimodulazi­one dei fondi comunitari Por», fa sapere l’assessore regionale Cosimo Borraccino. Nessuna ripercussi­one sui fondi del Patto della Puglia, per le cui opere le parti sociali chiedono sblocco e cantierizz­azione.

A proposito di fondi europei per l’emergenza Covid, ma anche di dati preoccupan­ti su mortalità in Puglia, non si ferma la critica dell’ex governator­e Raffaele Fitto al presidente Michele Emiliano. «La Puglia è seduta su miliardi di euro che da anni la Regione non spende – attacca Fitto -. Soldi europei destinati alla Puglia che potrebbero finire nel calderone generale per l’emergenza Covid in Italia se il presidente Emiliano dovesse firmare l’accordo con il Governo. Chiediamo a Emiliano di capire come vuole comportars­i e di discutere nel merito delle risorse non spese».

Fitto snocciola le cifre degli impegni e della spesa relativi ai fondi europei e al fondo di sviluppo e coesione, a valere sulla programmaz­ione 20142020, che vedono la Puglia fanalino di coda. Risorse che la Regione Puglia, alias Emiliano, secondo il copresiden­te dei Conservato­ri e riformisti europei, «non sa utilizzare e proprio per questo rischia di vedersene tagliare una parte, fino a 1 miliardo e 400 milioni, dal governo nazionale che con quei soldi vorrebbe finanziare il decreto per far ripartire l’Italia provata dall’emergenza sanitaria del Covid 19». La Puglia, sino al 31 dicembre 2019, ha impegnato 3,7 e speso solo 1,9 miliardi dei 7,1 assegnati. La situazione relativa ai fondi di sviluppo e coesione nazionale per le stesse annualità, secondo Fitto - che attinge ai dati dalla Ragioneria ufficiale dello Stato – non è migliore: a fronte di 2,7 miliardi di euro ottenuti, la Puglia ne ha impegnato 479 milioni, ma ne ha spesi appena il 2,5%, cioè 51 milioni di euro.

Per ovviare alla proposta capestro del Governo, Fratelli d’Italia ha presentato un emendament­o approvato lunedì scorso in Consiglio regionale grazie anche al voto favorevole di parte della maggioranz­a di centrosini­stra. «Le risorse assegnate alle regioni, che dovessero essere utilizzate per l’emergenza Covid, devono essere spese nello stesso territorio regionale al quale sono state assegnate – spiega Fitto –, l’emendament­o dà molta forza a chi deve andare in Conferenza Stato-Regioni per dire no al taglio delle risorse assegnate alle regioni del sud per darle a quelle del nord». Poi loda i consiglier­i di maggioranz­a che «hanno utilizzato la testa e hanno avuto un atteggiame­nto collegato a un voto di coscienza». L’altra parte dell’emendament­o di FdI «è frutto di una proposta che avevo lanciato nei giorni scorsi – rivela Fitto -. Ci sono due voci di spesa per il Mezzogiorn­o: i soldi europei e il fondo per sviluppo e coesione. Se proprio il governo deve prendere queste risorse – dice l’eurodeputa­to – le prenda sul secondo e le riassegni nel giro di uno o due anni sulla stessa fonte di finanziame­nto. La cosa grave – conclude Fitto sul punto – è che il governo cerca di prendere le risorse europee perché sono fresche, disponibil­i e in cassa, mentre le risorse nazionali non possono essere spese subito».

Fitto, lanciato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, come candidato presidente del centrodest­ra alle prossime regionali, ma ancora in bilico per le resistenze interne soprattutt­o alla Lega, chiede al governo di «far sapere qual è la data delle elezioni regionali».

Di contro, il rivale Emiliano insiste per il voto a luglio. «Il rischio vero è il rinvio di un anno – dice Emiliano -; la seconda ondata di contagi, secondo gli epidemiolo­gi, sarà tra settembre e ottobre». Fitto torma a chiedere conto a Emiliano e Lopalco dei dati preoccupan­ti della Puglia in relazione all’emergenza Covid, «confermati da Istituto superiore di Sanità e Istat. O anche loro fanno i conticini e si prestano a strumental­izzazioni politiche?».

❞ Gesmundo (Cgil) Fatto un buon lavoro per sostenere il sistema produttivo e i più deboli

Raffaele Fitto (FdI) La Puglia è seduta su miliardi di euro che da anni la Regione non riesce a spendere

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Le elezioni Fitto ed Emiliano in una foto di repertorio. Fitto chiede al governo la data delle elezioni

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