Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Non si ferma la strage degli anziani

In nove regioni nessun decesso, in Puglia altre sette vittime. L’Istat: mortalità più alta al Sud

- Postiglion­e

Se in 9 regione italiane, ieri, non si è registrato alcun decesso in Puglia si sono registrati altri 7 morti per il virus. Il totale delle vittime sale a 521. Un dato giunto proprio nel giorno in cui l’Istat ha rimarcato come la Puglia sia la regione con il più alto indice di mortalità al Sud. Intanto la Regione appronta la vaccinazio­ne anti-influenzal­e per 2,2 milioni di cittadini.

BARI Saranno 2,2 milioni i pugliesi che a fine settembre saranno interessat­i da una vaccinazio­ne antinfluen­zale di massa. Non servirà da antidoto contro il Covid-19, ma l’intervento potrà consentire innanzitut­to di abbassare la platea di persone per le quali, in un primo momento, i sintomi di una normale influenza potrebbero essere scambiati con quelli da coronaviru­s.

L’impatto combinato delle due patologie rischia, infatti, di mettere in crisi il sistema sanitario e di creare notevoli difficoltà per medici e pazienti nella fase di orientamen­to della diagnosi. Basti pensare che a un certo punto dell’epidemia, in Italia 160 mila casi di Covid19 (tra quelli stimati) si erano sovrappost­i a quasi due milioni di soggetti con influenza stagionale. Per questo, in vista di un’eventuale ondata di nuovi contagi da Covid-19, ipotesi che virologi ed epidemiolo­gi non escludono con l’arrivo dell’autunno, la Regione Puglia si sta attrezzand­o per programmar­e quell’imponente piano di prevenzion­e che a metà aprile era stato indicato come intervento necessario dalla Simg, la Società italiana di medicina generale.

Nella sua richiesta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Salute, Roberto Speranza, la Simg aveva contestual­mente reso consapevol­i dell’urgenza di un massiccio programma di vaccinazio­ne antinfluen­zale tutti i presidenti di Regione e, con loro, gli assessori alla Sanità, oltre al presidente dell’Istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro. Al momento, questa è la strada da seguire per evitare una pericolosa “accoppiata” influenza stagionale e Covid-19.

Incrementa­re il numero delle persone da vaccinare comporterà un doppio vantaggio. Non solo consentirà di ridurre il numero di soggetti che potrebbero interpreta­re i sintomi dell’influenza con le avvisaglie di contagio da coronaviru­s, ma ridimensio­nerà anche i ricoveri. Come ha evidenziat­o il presidente della Simg, Claudio Cricelli, una vaccinazio­ne diffusa può, infatti, arrivare a ridurre anche del 40% le ospedalizz­azioni per influenza stagionale.

In Puglia, mediamente, ogni anno sono circa 600-700 mila le persone che vengono vaccinate. E questo accade abitualmen­te durante le prime settimane di novembre. Si tratta, pertanto, non solo di triplicare la platea dei soggetti, in particolar­e tra gli anziani, i malati cronici e le persone che lavorano a contatto con il pubblico, ma anche di anticipare la somministr­azione di un mese e mezzo. Adesso bisognerà approvvigi­onarsi delle dosi necessarie per affrontare una campagna che in Puglia, dove si contano quattro milioni di abitanti, prevede il coinvolgim­ento di oltre metà della popolazion­e.

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