Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Magistrale, preside dello Scacchi: «La fiera delle sciocchezze»
Gli insegnanti bocciano il ministro «No al plexiglass tra i banchi»
BARI A scuola a settembre con il plexiglass tra i banchi. «Ma per carità – è il commento del preside del liceo scientifico Scacchi di Bari, Giovanni Magistrale -. Premesso che non vorrei stare nei panni della ministra, vedo una grande confusione e soprattutto un succedersi di soluzioni tutte impraticabili, se non assurde. Non si può immaginare di impiegare un mare di soldi per una cosa che potrà durare al massimo sei mesi. Perché è pacifico che arriverà il vaccino. Siamo alla fiera delle sciocchezze».
Il giudizio di Magistrale sull’ultima esternazione della ministra Lucia Azzolina, prosegue con un’analisi costi-benefici e una proposta. «Qui stiamo facendo un debito pubblico incredibile per soluzioni temporanee che alla scuola non serviranno più – tuona Magistrale –. Ma ve la immaginate una spesa di milioni di euro per strutture che poi saranno smantellate? Solo nella mia scuola ci sono 1.500 studenti. Una follia. Anche assumere centinaia di migliaia di risorse in più oggi, tra l’altro con metodi discutibili visto che non si fa un concorso decente da anni, significa caricare la scuola di un mare di gente che poi non avrà una funzione». Secondo il dirigente, invece, «la cosa da fare sarebbe investire sul futuro della scuola per metterla in condizione di funzionare bene sempre. Per esempio, cablare tutte le città, fornire di fibra ottica tutte le scuole e possibilmente rendere disponibili gratuitamente punti di accesso ovunque e maggiori risorse per l’acquisto di pc e tablet, in modo che si superi il divario tra le persone». E se in autunno dovesse ripresentarsi una recrudescenza della pandemia «cosa che io non credo – dice ottimisticamente Magistrale – c’è la didattica a distanza che abbiamo sperimentato. Per quanto riguarda le scuole superiori, naturalmente, si potrebbe immaginare di fare qualche turno a giorni alterni, con modalità mista di didattica a distanza e interrogazioni in presenza».
Pragmatica Patrizia Rossini, la preside dell’Istituto comprensivo Japigia 1 Verga, che ha vinto le competizioni internazionali virtuali di robotica di quest’anno. Un istituto, tre gradi di scuola diversi, tra infanzia, elementare e media, tre esigenze differenti. «Ma non mi faccio prendere dall’ansia – premette la preside -, ho cominciato già a lavorare con lo staff per capire come organizzarci, in attesa che dal ministero arrivino certezze. Intanto, abbiamo stabilito un punto fermo: la classe non si divide, nel senso che non ci sarà mezza classe in presenza e mezza a casa in didattica a distanza. Sicuramente – chiosa la dirigente il plexiglass è fuori discussione».
La preside Rossini chiederà al Comune di Bari, di verificare la presenza di strutture attualmente in disuso accanto alla scuola per accogliere le classi e favorire il distanziamento fisico. Lo stabile della scuola primaria, per esempio, ospita la scuola dell’infanzia “temporaneamente” da vent’anni. «Spostando la scuola dell’infanzia in una struttura vicina – conclude Rossini - libereremmo spazio».
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Giovanni Magistrale Vedo una grande confusione, soluzioni impraticabili, se non assurde