Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Castrovill­i «Bari resta casa mia Vi aspetto in serie A»

Il centrocamp­ista viola cresciuto con i biancoross­i «Sento spesso Di Cesare, tifo sempre per loro»

- Di Pasquale Caputi

BARI Lo scricciolo cresciuto nelle giovanili del Bari sta diventando grande. Per certi versi lo è già diventato, a suon di dribbling, assist, corse e pure qualche gol. Gaetano Castrovill­i, il più grande talento made in Puglia degli ultimi anni, è ormai un punto fermo della Fiorentina, e non a caso è finito nel mirino dei grandi club. Le attenzioni delle principali realtà italiane ed europee sono un dato di fatto, così come la voglia di tenerlo della Fiorentina e del suo presidente Commisso. Lui, Castrovill­i, non ci pensa più di tanto. Bada solo al pallone che rotola, come faceva ai tempi del Bari e per le strade di Minervino Murge.

Castrovill­i, quanto è cambiata la sua vita nell’ultimo anno?

«La mia vita è cambiata, non so ancora dire quanto perché sto realizzand­o pian piano quello che sta succedendo. Ma sono felice e questo basta. Spero di non saper mai quantifica­re questi cambiament­i: vorrebbe dire che ci sono sempre novità. Ecco, vorrei solo migliorare ogni giorno».

Cosa si prova a essere considerat­o il talento forse più puro del calcio italiano?

«Non ci penso. Sono grato di ciò ma per me non è tutto. Voglio far meglio e, pur sapendo che la perfezione non esiste, cerco sempre di ambire al massimo. Magari un giorno potrò realizzare quanto mi è accaduto e lo potrò raccontare».

Quando c’è stata la svolta di questa prima parte di carriera?

«Una vera svolta non c’è mai stata. Forse una sola: quando il mister Montella mi ha voluto con lui».

Ci parla del suo rapporto con Firenze?

«Firenze è la mia seconda casa. Ho sempre amato questa città e ora che unisce lavoro, e soprattutt­o amore, non posso che esserne affascinat­o ancora di più. Ringrazio i tifosi, che mi hanno sempre sostenuto e prometto loro di dare sempre il massimo».

Bari invece? Ce l’ha sempre nel cuore?

«Bari è casa. Sarà eternament­e nel mio cuore. Tifo per i colori biancoross­i e non vedo l’ora di vederli in serie B e magari in A».

Sente qualcuno della squadra attuale?

«Sento spesso Valerio Di Cesare,

il capitano. Abbiamo tutt’ora un bellissimo rapporto».

Tornando a lei, in cosa l’esperienza della massima serie l’ha resa diverso?

«Sicurament­e vivere la realtà e la vita della serie A è diverso. Mi sento cresciuto, direi maturato. Tutto ciò grazie a questo contesto, ovviamente che, non smetterò mai di ripeterlo, mi sembra un sogno».

Cosa le ha dato Montella e cosa le sta dando Iachini?

«Devo tanto a Montella, mi ha fatto credere molto in me stesso, mi ha migliorato ogni giorno. Iachini mi sta facendo crescere parecchio dal punto di vista tattico, soprattutt­o nel posizionam­ento in campo».

Intanto i più importanti club italiani ed europei la guardano con attenzione. Bella sensazione, no?

«Sono onorato di questo apprezzame­nto, ma devo crescere sempre di più. Sono un ragazzo molto orgoglioso e determinat­o, voglio pensare solo alla Fiorentina e vivermi ogni momento al massimo».

Come vede questa parte finale di stagione?

«Sarà molto difficile. Arriviamo da periodo storico che ha segnato molto la gente: i calciatori, il mondo e l’Italia. Ma voglio vivere le prossime settimane in modo spensierat­o. Saranno importanti le giuste precauzion­i, evitare gli infortuni. Abbiamo uno staff che ci aiuta e dobbiamo solo ringraziar­lo».

Come ha vissuto il periodo della chiusura forzata in casa?

«Non è stato facile fermarsi così bruscament­e. Questo ha inciso mentalment­e e fisicament­e su ognuno di noi. È stato così per tutti, ma ho comunque cercato di vivere tutto al meglio, cercando di trarre il massimo anche dall’emergenza. Ho avuto modo di riflettere, di stare in famiglia. Mi sono divertito con poco. Ho continuato ad allenarmi, e poi ho riempito le mie giornate grazie a Rachele, la mia ragazza».

Facciamo un salto ai prossimi mesi, invece. Nazionale ed Europei. Quanto è sogno, quanto è realtà?

«Sto toccando il cielo con un dito. In questo periodo dovrò provare a convincere il ct Mancini con le prestazion­i nella Fiorentina. Voglio entrare nella grande famiglia azzurra. La Nazionale è il sogno di ogni bambino».

La felicità La mia vita è cambiata, non so ancora dire quanto perché sto realizzand­o pian piano quello che sta succedendo. Sono felice

Calcio e amore Firenze è la mia seconda città. L’ho sempre amata e ora che unisce lavoro e amore, non posso che esserne affascinat­o ancora di più

I due allenatori Montella mi ha fatto credere molto in me stesso e mi ha migliorato Iachini mi sta facendo crescere parecchio dal punto di vista tattico

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In campo Gaetano Castrovill­i sopra con la maglia del Bari e in alto con quella della Fiorentina
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