Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Concerti in live streaming Il confronto al Medimex
C’è chi lo fa da tempo, dai club newyorkesi ai Berliner. E questa estate in Puglia...
Pagare per un concerto in streaming? Sembrava impossibile. Invece, al tempo del Covid, il virus che ha costretto allo stop arene rock e sale da concerto, i live a distanza stanno prendendo piede. Difficile dire se diventeranno una nuova frontiera, una volta terminata l’emergenza. Intanto, c’è chi ha acquistato il biglietto per vedere su uno schermo il cantautore milanese Venerus, protagonista del primo concerto pop in streaming a pagamento in Italia. È la musica suonata dal vivo che entra direttamente nel salotto di casa. Per diversi operatori, soprattutto all’estero, i live in rete sono già una realtà. D’altro canto, il nuovo scenario è sostanzialmente una diretta evoluzione di modi di fruire collaudati negli ultimi anni. Basti pensare alle opere liriche in diretta al cinema. Ma anche ai concerti delle più importanti filarmoniche, che per essere ammirate in streaming propongono abbonamenti a prezzi accessibili, come i mitici Berliner. Ed è proprio su questi temi d’attualità che il Medimex - anche lui costretto online in una versione D(igital) - sta cercando di scattare dalla Puglia una fotografia della situazione, mettendo in rete esperienze internazionali che hanno già sperimentato lo streaming, strumento destinato a caratterizzare anche alcune proposte musicali dell’estate pugliese, come hanno rivelato i jazzisti Roberto Ottaviano e Raffaele Casarano nelle loro vesti di organizzatori.
Una cosa è chiara, e sono tutti d’accordo: lo streaming non può rimpiazzare il concerto con un pubblico vero. Anche se al di là del suo utilizzo in fase d’emergenza, questo supporto pare ormai destinato a diventare un ausilio indispensabile. Ne è convinto, per esempio, Christoph Huber, direttore dello storico jazz club viennese Porgy & Bess, dove l’attività dal vivo è ripresa prima solo in streaming, poi con un pubblico ristretto in sala e contestuale diretta web. «Ai primi concerti solo online abbiamo raccolto donazioni sino a duemila euro, poi abbiamo stabilito un biglietto, e ora pensiamo di proporre abbonamenti stagionali», ha raccontato Huber durante uno dei webinar del Medimex condotti da Ernesto Assante. In collegamento c’era pure Jale Ole Otnaes del Nasjonal Jazz Scene, raffinato teatro di Oslo da 200 posti. «Anche noi - ha detto - abbiamo sperimentato lo streaming, poi utilizzato come supporto al live vero e proprio quando abbiamo potuto riaprire per soli 50 spettatori».
Roberto Ottaviano, che già dieci anni fa guardava online i concerti dello Smoke Jazz Club di New York, e crede nelle nuove tecnologie per un allargamento della proposta, ha detto di aver programmato per quest’estate un progetto in streaming dai manieri di Puglia basato sul racconto Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino. «Il pubblico - ha raccontato - verrà trasportato all’interno delle varie stanze e nei luoghi delle nostre meravigliose fortezze». Dal canto suo, Raffaele Casarano, che il web lo ha usato durante il lockdown, ma sente il bisogno di tornare a suonare con l’abbraccio del pubblico, ha riferito di un Locomotive con micro-eventi per pochi spettatori da mandare comunque in streaming. «Sarà un festival estremo, folle - ha spiegato con i musicisti appesi sulle gru o sospesi negli anfratti della Grotta della Poesia di San Foca».
Insomma, mondo virtuale e reale che si sovrappongono, come ricorda il panel con cui domani, alle ore 11.30, si apre la seconda settimana del Medimex D. Georgia Taglietti parlerà del tema applicato alla comunicazione, mentre nel pomeriggio il Puglia Sounds Musicarium aprirà le porte al direttore artistico del Concerto del Primo Maggio di Roma, Massimo Bonelli (ore 15), e al genio del mixaggio, il tarantino (di stanza a Los Angeles), Marc Urselli, vincitore di ben tre Grammy Awards (ore 16).