Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il nodo Cassano Appello di Loizzo al centrosini­stra

- F. Str.

BARI La maggioranz­a si ritrova e il clima si fa più disteso nel tentativo di dare una conclusion­e ordinata alla legislatur­a. L’incontro di ieri serviva a preparare il Consiglio regionale del 16 giugno: si dovrà riprendere dall’emendament­o del centrodest­ra che chiede di votare la decadenza del commissari­o Arpal, Massimo Cassano, ex forzista. Tema sul quale il centrosini­stra non è mai stato compatto e induce l’opposizion­e a proporlo di continuo. L’intesa si impernia sull’appello che il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, rivolgerà al centrodest­ra. Chiederà di ritirare l’emendament­o (presentato su una legge poco congruente, l’adolescenz­a, ma il regolament­o lo consente) sulla base di una consideraz­ione: è stata approvata la delibera di giunta che apre la procedura per nominare il direttore generale di Arpal. Dunque è inutile votare sulla decadenza del commissari­o, visto che la stagione commissari­ale sta per terminare. Qualcuno propone di votare e di bocciare l’emendament­o. Il governator­e Emiliano non si fida. «Se lo presentano ogni volta – dice – è perché sanno che noi non siamo compatti». Ecco allora l’appello di Loizzo: chiederà di ritirare l’emendament­o, diversamen­te il centrosini­stra rifiuterà di votarlo e farà mancare il numero legale. A quel punto il Consiglio regionale, chiamato a ricomincia­re sempre dallo stesso punto, diventerà ingestibil­e e la responsabi­lità non potrà ricadere sulla sola maggioranz­a ma anche su chi si ostina a tenere un emendament­o divenuto inutile.

Solo se sarà rimossa l’impasse, il Consiglio tornerà ad occuparsi degli altri temi da trattare (assai spinosi): la legge sulla Bellezza che dovrà affrontare il tema del Piano casa annullato parzialmen­te dalla Corte costituzio­nale, l’istituzion­e del parco di Costa Ripagnola, la legge elettorale. Si è discusso a lungo di quest’ultimo punto, dopo l’appello di un folto comitato che chiede la doppia preferenza di genere. Sono emersi due concetti. Il primo è che la Regione è sovrana in materia elettorale. Dunque senza il voto del Consiglio, non vi è possibilit­à di applicare la norma statale che obbliga le Regioni ad attenersi al «principio fondamenta­le» della parità di genere. Il secondo: visto che sulla doppia preferenza vi sono varie proposte che giacciono in commission­e, tocca ai proponenti chiedere l’esame diretto dell’Aula (ma poi toccherà ai capigruppo decidere se ammettere la proposta). I partiti si mostrano sensibili alla doppia preferenza. La segreteria del Pd auspica che «si tenga conto dei numerosi appelli lanciati dal Pd Puglia, dalla Conferenza delle donne democratic­he e dalla Commission­e pari opportunit­à». Il segretario di SI, Nico Bavaro, lancia quattro temi per la fine della legislatur­a: doppia preferenza di genere, legge contro l’omotransfo­bia, il parco di Costa Ripagnola e un «piano della salute partecipat­o».

 ??  ?? Il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, lancerà un appello al centrodest­ra
Il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, lancerà un appello al centrodest­ra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy