Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Piste ciclabili e dossi per le auto Via ai lavori della bassa velocità
Dossi per rallentare le auto. E percorso in bici a piazza Sant’Antonio
Niente cordoli ma solo strisce e cartelli. Sono iniziati in corso Vittorio Emanuele a Bari (foto Sasanelli) i primi lavori delle nuove piste ciclabili light. Si tratta di una misura anti-Covid, che nel breve e medio periodo porterà all’istituzione di altre zone 30, 20 e 10, aree a velocità lenta per le auto. E in piazza Luigi di Savoia la ciclabile per collegarsi a viale Unità d’Italia.
BARI Una semplice strisciata colorata di segnaletica orizzontale. E qualche cartello in più. A ricordare che sulla principale via cittadina potranno coesistere auto, bus, bici e monopattini. Ma non solo. Aumentano anche le zone 30, alcune delle quali banco di prova per le future zone 20 e 10. Insomma, si rallenta per dare spazio a pedoni e mobilità dolce in una lunga fase in cui occorrerà mantenere il distanziamento interpersonale. Inizia a Bari il cantiere da covid-19, il nuovo modello di trasporto individuale per alleggerire quello collettivo. Da ieri mattina gli operai al lavoro per la prima pista ciclabile light (niente cordoli) sul centralissimo corso Vittorio Emanuele. Pronto a passare da quattro a due corsie con una doppia pista ai lati della carreggiata. I lavori dureranno circa due settimane e rientrano nel Bari Open Space, il programma del Comune su 57 chilometri di nuove piste leggere e su spazi per la socialità e il tempo libero in diversi quartieri, anche in periferia.
Modelli ciclabili dello stesso tipo saranno replicati sul lungomare Nazario Sauro (dal Margherita a Pane e Pomodoro passerà a due corsie), sul lungomare Staritazona Faro e su arterie centralissime come via Quintino Sella, viale Salandra e via De Giosa. E senza perdere posti auto. Parallelamente la ripartizione comunale Mobilità ha dato in queste ore l’ok alle linee guida per l’implementazione delle zone a velocità limitata, grazie a un lavoro di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile del Politecnico. Lo studio incrocia il BiciPlan comunale prevedendo che a lungo termine il centro storico (al pari dell’area Fiera, Politecnico e Policlinico) sia identificato come Zona 10, l’intero quartiere Murattiano e parte dei quartieri Madonnella e Libertà siano identificati come Zona 20 (ma anche le aree residenziali di San Girolamo, Torre a mare, Carrassi, San Pasquale, Carbonara e Loseto) ed il resto del territorio come Zona 30. Con il ricorso a dissuasori della velocità, come ad esempio i cuscini berlinesi, gli stessi che saranno montati sulle strade che incrociano via Sparano come via Calefati, via Putignani e via Nicolai. L’area più centrale della città diventerebbe una sorta di grande isola a mobilità lenta, salvaguardando però gli assi viari essenziali per i mezzi di soccorso. Secondo i dati forniti dalla centrale operativa del 118 (sulle strade più utilizzate dal pronto intervento) è stata individuata una lista di arterie dove saranno confermati i 50 chilometri orari: si va da via Amendola, via Capruzzi e via Giulio Petroni all’area intorno a parco 2 Giugno, da viale Japigia a corso Vittorio Veneto passando per strade nevralgiche per il raggiungimento degli ospedali cittadini come viale Europa, via Buozzi, via Crispi, via De Rossi, via Dante, corso Italia, viale Ennio e piazza Luigi di Savoia.
Proprio in quest’ultima lo studio del Politecnico prevede una rotatoria ciclabile, una zona 30 nell’attigua via Dieta da Bari (accanto alla linea ferroviaria Bari-Lecce) e la realizzazione di una pista ciclabile che dal sottovia si connette a via Capruzzi e da qui al percorso ciclabile di viale Unità d’Italia, al momento isolato. E spuntano anche delle possibili nuove aree pedonali in via Putignani – una sorta di piccolo boulevard con via teatro Petruzzelli - in via Isonzo a Carrassi e in via Cirillo angolo via Pisacane a San Pasquale.