Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Elezioni, si parte Il centrodestra cala subito gli assi
Politica Oggi Meloni a Bari, domani Salvini. È lite sui Comuni
Il centrodestra non perde tempo. Dopo aver annunciato la candidatura a governatore di Raffaele Fitto, i big della coalizione si affrettano a calare in Puglia per far partire a spron battuto la campagna elettorale. Stamane sarà subito il turno di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che a Bari alle 11 sarà al fianco di Raffaele Fitto in un appuntamento con la stampa ed i suoi sostenitori. Domani invece toccherà a Matteo Salvini, atteso ad Andria, mentre venerdì il leader della Lega sarà a Bari per un impegno pubblico con Altieri. Intanto proprio tra i leghisti e Forza Italia è guerra fredda sui candidati sindaci.
BARI Raffaele Fitto è il candidato presidente della Regione Puglia del centrodestra. Ma la sua prima uscita ufficiale è in solitaria, o quasi. Non ci saranno Lega e Forza Italia. Almeno per oggi. Il primo buongiorno che, come dice il detto, si vede dal mattino, è dedicato al suo partito, ai dirigenti, al suo popolo e, soprattutto, a lei, Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia terrà oggi una conferenza stampa a Bari accanto al suo cavallo vincente, su cui ha scommesso da subito senza arretrare di un passo davanti alle insistenze dell’alleato Matteo Salvini, che voleva rimescolare le carte dei candidati al Sud e in Puglia chiedeva paglia per il suo Nuccio Altieri, attuale presidente di Invimit.
Meloni insiste sulla unità della coalizione, che in Puglia non si vedeva da tempo. «Faremo volentieri i portabandiera – sottolinea Meloni - sono contenta che la coalizione abbia dato prova di compattezza. Chi è veramente diviso, la maggioranza o l’opposizione?», chiosa la leader di FdI riferendosi alle divisioni del centrosinistra in Puglia e al governo nazionale PdM5S - Noi stiamo insieme per scelte, loro per convenienza». Salvini, che ha trasformato apposta in ex il Carroccio dei tempi della Lega Nord per allargare il campo di azione del suo partito alle regioni meridionali, toccherà, invece, le terre pugliesi domani e venerdì. Il 25 sarà ad Andria e il 26 a Bari per una conferenza stampa accanto ad Altieri.
Il tandem Fitto-Altieri viaggia su convergenze parallele. Ma si gioca secco sulla ruota delle regionali di settembre. Sul banco di Salvini, nelle nuove vesti di federatore del centrodestra, i lavori in corso per le candidature alle amministrative. Ma non solo. Da via Bellerio fanno sapere che nelle prossime ore diversi amministratori locali pugliesi annunceranno l’ingresso nella Lega «che non è una somma di potentati». Saranno le liste, che dovrebbero essere presentate, a meno di una deroga, entro il 20 agosto, a parlare.
Archiviate le puntate degli infiniti tavoli romani sulle rivendicazioni dei candidati presidenti e chiusi pure gli accordi tra i leader sui candidati sindaci nei comuni capoluogo, una nuova telenovela si affaccia nel campo del centrodestra pugliese. Dove, a entrare nel calderone delle trattative per sbloccare la candidatura di Raffaele Fitto sostenuta dall’inizio da Fratelli d’Italia, non ostacolata dai berlusconiani, ma indigesta alla nomenclatura locale della Lega - sono almeno tre elementi, se non proprio condizioni. Intanto, la vice-presidenza a un leghista. Ma non a uno qualsiasi, in ballo c’è proprio il ticket Fitto-Altieri. L’attuale presidente dell’Invimit, negli scenari possibili, potrebbe anche arrivare alla meta della vicepresidenza, in caso di vittoria della coalizione del centrodestra, da esterno e non da candidato nella lista della Lega per le regionali. La legge, come è noto, lo consente. Poi, ci sono le caselle di tre Comuni che vanno alle elezioni, Andria (capoluogo di provincia), Corato e Ceglie Messapica. La Lega, che schiererebbe l’ex vice-sindaco della giunta Giorgino, Pier Paolo Matera, irrompe in equilibri delicati. Ad Andria si preparava alla candidatura il consigliere regionale uscente di Forza Italia, Nino Marmo. E i primi a mettere i puntini sulle “i” su accordi calati da Roma sono proprio gli azzurri.
«All’interno della coalizione, come è giusto che sia - dicono i commissari regionali Mauro D’Attis e Dario Damiani - c’è una grande competizione ed è un bene, perché siamo tutti impegnati a redigere delle liste forti per vincere. Saranno le urne, poi, a decidere gli equilibri della futura squadra di governo. Per le amministrative– ragionano D’Attis e Damiani - vogliamo seguire la stessa linea: Comune per Comune, puntiamo sui nomi più autorevoli e più graditi dai cittadini. Saranno i territori a decidere – concludono i commissari azzurri - noi li ascolteremo e punteremo sui profili di maggior spessore politico che godono del più ampio sostegno della base». L’altro nodo cruciale si presenta ben stretto a Corato, dove il plenipotenziario di Fitto, il parlamentare Gino Perrone, dice di non sapere niente di nessun accordo e tantomeno di nessuna proposta di candidatura da parte leghista. Si fa il nome del segretario cittadino della Lega, l’ex assessore Luigi Menduni. C’è poi una terza incognita: nelle liste di futura formazione degli alleati i leghisti non gradirebbero proprio la presenza dei dissidenti che qualche settimana fa hanno apertamente contestato la candidatura di Altieri, tra cui Andrea Caroppo. Ma è assai improbabile che l’eurodeputato salentino stia alla finestra, lasciando la squadra in panchina.
Il centrosinistra intanto si presenta spaccato con due candidati presidenti: l’uscente Michele Emiliano e Ivan Scalfarotto, candidato di Italia Viva, partito dell’ex premier Matteo Renzi, Azione di Carlo Calenda e +Europa. In queste ore si registrerebbe anche il tentativo di ricompattare il centrosinistra e di attirare anche i 5 Stelle, che presentano Antonella Laricchia, offrendo il posto di Emiliano al sindaco di Bari Antonio Decaro. Che avrebbe declinato l’offerta.