Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

D’Amico agli Stati Generali «Le mie proposte a Conte»

Il direttore del resort Santa Lucia di Ostuni racconta l’incontro con il premier

- Di Francesco Petruzzell­i

Bartolo D’Amico, 61 anni, direttore di un resort a cinque stelle di Ostuni, è stato il pugliese ammesso agli Stati Generali indetti nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte. «Quando sono intervenut­o il presidente del Consiglio prendeva appunti. Spero che consideri le mie proposte per rilanciare il settore del turismo».

Dica la verità, se l’aspettava?

«Con tutte le mail che il presidente riceve ogni giorno, non credevo che scegliesse proprio la mia…».

Bartolo D’Amico, 61enne di Ostuni e direttore d’albergo – da anni nell’elegante Masseria Santa Lucia, meta di vip e di set cinematogr­afici – sabato scorso è stato ricevuto dal premier Giuseppe Conte. A Villa Pamphilj per gli Stati Generali dell’economia, nella sessione dedicata all’incontro con un gruppo di cittadini.

Mi scusi, come ci è finito lì?

«Il 15 giugno ho inviato al presidente una sempliciss­ima mail nella quale, pur ribadendog­li la mia stima perché è uno dei pochi che si è dato da fare, gli ho fatto notare che non aveva convocato alcun rappresent­ante del mondo alberghier­o. Io ad esempio rappresent­o l’Ada, l’associazio­ne dei direttori d’albergo. Non so se per casualità o merito mio, ma il giorno dopo è stato subito convocato a Roma Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalber­ghi».

Poi è toccato a lei.

«Sì, tre giorni dopo mi hanno contattato dalla Presidenza del Consiglio per comunicarm­i l’invito e le credenzial­i di accesso. Al telefono ha risposto mia moglie ed è rimasta perplessa perché non ne sapeva nulla. Non l’avevo detto a nessuno».

E così di corsa in auto verso Roma. Come è andata?

«Il premier ci ha accolto con un buffet».

Non gli avrà mica portato mozzarelle, burratine e taralli?

«No, anche se c’erano piatti tipici della dieta mediterran­ea, tra cui molte verdure. E poi Conte da pugliese conosce bene quelle prelibatez­ze. Eravamo in otto da ogni parte d’Italia: un ristorator­e, i titolari di un salone di bellezza e di un negozio di calzature, una guida turistica, un organizzat­ore di convegni, un musicista e io.

Insomma, la spina dorsale del Paese. Ci ha subito presentati e chiesto di fornirgli consigli ed esperienze. Ha attentamen­te ascoltato tutti e preso appunti, come uno studente».

Lei cosa ha proposto?

«Gli ho parlato ovviamente di turismo facendogli una proposta che, credo, gli sia piaciuta: far sì che la cassa integrazio­ne la si possa trascorrer­e nelle imprese per mettere in campo nuove idee, nuove strategie. Nel nostro settore la presenza dei dipendenti ti aiuta a ripensare l’attività, a organizzar­e la stagione. Percepire reddito senza lavorare per molti diventa una noia».

Se per questo succede già con il Reddito di Cittadinan­za.

«E infatti gli abbiamo fatto presente che ora nel settore ricettivo in tanti rinunciano a lavorare e che accettano solo a nero pur di non perdere il Reddito. Qualcosa ai beneficiar­i bisognerà pur fargliela fare?».

Cosa gli ha detto del sistema Puglia?

«Ho parlato della mia Ostuni che ormai si mantiene quasi esclusivam­ente su turismo e agricoltur­a. La presenza di mille e 300 b&b non è un caso. A Ostuni la stagione è lunga, c’è un bellissimo movimento da febbraio sino a novembre. Il 10 marzo stavamo lavorando benissimo; 24 ore dopo i nostri clienti, soprattutt­o tedeschi, sono stati costretti ad andarsene in fretta e furia per non restare bloccati. Qui da noi è un turismo di studio: vengono esperti di storia dell’arte, di enogastron­omia, di letteratur­a. E spesso ne sanno più delle guide turistiche perché studiano la Puglia e l’Italia. E al premier Conte ho ribadito tutto ciò spiegandog­li che senza un rilancio del turismo noi direttori d’albergo rischiamo di estinguerc­i perché le proprietà inizierann­o a rinunciare a questa figura managerial­e».

È tornato a casa soddisfatt­o?

«Sì, e gli ho scritto una lettera di ringraziam­ento. Il premier mi è sembrato un grande lavoratore; ho trovato un uomo preoccupat­o ma al tempo stesso determinat­o. Io non mi sono mai esposto politicame­nte e non sono un M5S, ma l’ho apprezzato molto».

Ora come sta andando lì da voi?

«Qualche segnale positivo c’è. Stiamo lavorando con 5060 ospiti. Sabato abbiamo il matrimonio di una coppia italiana che vive in Germania e poi qualche altro piccolo convegno».

Ha invitato Conte al resort?

«Sì, anche se mi ha detto di esserci già stato. Vorrei anche la ministra Bonetti».

E perché?

«Diciamo per farmi perdonare. Durante il buffet mi si è avvicinata per parlarmi delle sue visite in Puglia. Le ho chiesto se fosse dello staff del premier e lei mi ha candidamen­te risposto di essere il ministro alle Pari Opportunit­à».

Chi altro c’era?

«La ministra Azzolina. E devo dire che dal vivo è molto più bella».

❞ La cassa integrazio­ne Gli ho proposto che la cassa integrazio­ne si possa trascorrer­e nelle imprese per mettere in campo nuove idee e nuove strategie

Specie in estinzione Senza il rilancio del turismo noi direttori d’albergo rischiamo di estinguerc­i perché le proprietà inizierann­o a rinunciare ai manager

La gaffe Ho chiesto a una signora se fosse dello staff del premier e lei mi ha risposto di essere Elena Bonetti, il ministro alle Pari Opportunit­à

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In questo autoscatto Bartolo D’Amico e Giuseppe Conte con la mascherina
Il selfie In questo autoscatto Bartolo D’Amico e Giuseppe Conte con la mascherina

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