Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
D’Amico agli Stati Generali «Le mie proposte a Conte»
Il direttore del resort Santa Lucia di Ostuni racconta l’incontro con il premier
Bartolo D’Amico, 61 anni, direttore di un resort a cinque stelle di Ostuni, è stato il pugliese ammesso agli Stati Generali indetti nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte. «Quando sono intervenuto il presidente del Consiglio prendeva appunti. Spero che consideri le mie proposte per rilanciare il settore del turismo».
Dica la verità, se l’aspettava?
«Con tutte le mail che il presidente riceve ogni giorno, non credevo che scegliesse proprio la mia…».
Bartolo D’Amico, 61enne di Ostuni e direttore d’albergo – da anni nell’elegante Masseria Santa Lucia, meta di vip e di set cinematografici – sabato scorso è stato ricevuto dal premier Giuseppe Conte. A Villa Pamphilj per gli Stati Generali dell’economia, nella sessione dedicata all’incontro con un gruppo di cittadini.
Mi scusi, come ci è finito lì?
«Il 15 giugno ho inviato al presidente una semplicissima mail nella quale, pur ribadendogli la mia stima perché è uno dei pochi che si è dato da fare, gli ho fatto notare che non aveva convocato alcun rappresentante del mondo alberghiero. Io ad esempio rappresento l’Ada, l’associazione dei direttori d’albergo. Non so se per casualità o merito mio, ma il giorno dopo è stato subito convocato a Roma Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi».
Poi è toccato a lei.
«Sì, tre giorni dopo mi hanno contattato dalla Presidenza del Consiglio per comunicarmi l’invito e le credenziali di accesso. Al telefono ha risposto mia moglie ed è rimasta perplessa perché non ne sapeva nulla. Non l’avevo detto a nessuno».
E così di corsa in auto verso Roma. Come è andata?
«Il premier ci ha accolto con un buffet».
Non gli avrà mica portato mozzarelle, burratine e taralli?
«No, anche se c’erano piatti tipici della dieta mediterranea, tra cui molte verdure. E poi Conte da pugliese conosce bene quelle prelibatezze. Eravamo in otto da ogni parte d’Italia: un ristoratore, i titolari di un salone di bellezza e di un negozio di calzature, una guida turistica, un organizzatore di convegni, un musicista e io.
Insomma, la spina dorsale del Paese. Ci ha subito presentati e chiesto di fornirgli consigli ed esperienze. Ha attentamente ascoltato tutti e preso appunti, come uno studente».
Lei cosa ha proposto?
«Gli ho parlato ovviamente di turismo facendogli una proposta che, credo, gli sia piaciuta: far sì che la cassa integrazione la si possa trascorrere nelle imprese per mettere in campo nuove idee, nuove strategie. Nel nostro settore la presenza dei dipendenti ti aiuta a ripensare l’attività, a organizzare la stagione. Percepire reddito senza lavorare per molti diventa una noia».
Se per questo succede già con il Reddito di Cittadinanza.
«E infatti gli abbiamo fatto presente che ora nel settore ricettivo in tanti rinunciano a lavorare e che accettano solo a nero pur di non perdere il Reddito. Qualcosa ai beneficiari bisognerà pur fargliela fare?».
Cosa gli ha detto del sistema Puglia?
«Ho parlato della mia Ostuni che ormai si mantiene quasi esclusivamente su turismo e agricoltura. La presenza di mille e 300 b&b non è un caso. A Ostuni la stagione è lunga, c’è un bellissimo movimento da febbraio sino a novembre. Il 10 marzo stavamo lavorando benissimo; 24 ore dopo i nostri clienti, soprattutto tedeschi, sono stati costretti ad andarsene in fretta e furia per non restare bloccati. Qui da noi è un turismo di studio: vengono esperti di storia dell’arte, di enogastronomia, di letteratura. E spesso ne sanno più delle guide turistiche perché studiano la Puglia e l’Italia. E al premier Conte ho ribadito tutto ciò spiegandogli che senza un rilancio del turismo noi direttori d’albergo rischiamo di estinguerci perché le proprietà inizieranno a rinunciare a questa figura manageriale».
È tornato a casa soddisfatto?
«Sì, e gli ho scritto una lettera di ringraziamento. Il premier mi è sembrato un grande lavoratore; ho trovato un uomo preoccupato ma al tempo stesso determinato. Io non mi sono mai esposto politicamente e non sono un M5S, ma l’ho apprezzato molto».
Ora come sta andando lì da voi?
«Qualche segnale positivo c’è. Stiamo lavorando con 5060 ospiti. Sabato abbiamo il matrimonio di una coppia italiana che vive in Germania e poi qualche altro piccolo convegno».
Ha invitato Conte al resort?
«Sì, anche se mi ha detto di esserci già stato. Vorrei anche la ministra Bonetti».
E perché?
«Diciamo per farmi perdonare. Durante il buffet mi si è avvicinata per parlarmi delle sue visite in Puglia. Le ho chiesto se fosse dello staff del premier e lei mi ha candidamente risposto di essere il ministro alle Pari Opportunità».
Chi altro c’era?
«La ministra Azzolina. E devo dire che dal vivo è molto più bella».
❞ La cassa integrazione Gli ho proposto che la cassa integrazione si possa trascorrere nelle imprese per mettere in campo nuove idee e nuove strategie
Specie in estinzione Senza il rilancio del turismo noi direttori d’albergo rischiamo di estinguerci perché le proprietà inizieranno a rinunciare ai manager
La gaffe Ho chiesto a una signora se fosse dello staff del premier e lei mi ha risposto di essere Elena Bonetti, il ministro alle Pari Opportunità