Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rinviati otto processi su dieci Decaro invoca il commissari­o

Le toghe sono per riaprire subito le aule delle udienze «Ma prima uniformare tutti i protocolli di sicurezza» Processi penali e civili ancora in lockdown. Decaro: «Un commissari­o per il Palagiusti­zia»

- Di Angela Balenzano

Trecento avvocati circa dei fori di Bari,Trani e Foggia sono scesi in piazza ieri per protestare contro la paralisi della Giustizia e chiedere la riapertura dei tribunali. Il sindaco Decaro chiede un commissari­o per il Palagiusti­zia.

BARI Paralisi della giustizia e sedi giudiziari­e inadeguate. Sono le emergenze che ieri mattina hanno portato più di trecento avvocati dei fori di Bari, Trani e Foggia a protestare in piazza Libertà a Bari per chiedere la riapertura dei Tribunali. L’iniziativa «Salviamo la Giustizia» (ci sono state manifestaz­ioni in altre città italiane) è stata promossa dall’Organismo congressua­le forense con gli Ordini dei tre fori del distretto. L’avvocatura distrettua­le ha stimato che nei mesi del lockdown sono stati rinviati circa l’80 per cento dei processi civili e penali e che ancora oggi «la giustizia è in agonia per bulimia normativa

e regolament­are». Tra le ragioni della protesta presentate dall’avvocatura barese c’è quella dell’edilizia giudiziari­a che, a differenza delle altre città italiane, ha rallentato ancora di più i tempi della giustizia. Gli avvocati chiedono al ministro «di riprendere l’iter per il polo della giustizia barese».

«Abbiamo deciso di manifestar­e in piazza della Libertà a Bari, davanti al teatro Piccinni e al palazzo della Prefettura perché il nostro intento è richiamare all’attenzione dell’intera collettivi­tà sulla paralisi quasi totale della giustizia, rivendican­do il nostro luogo di lavoro che è il Tribunale e il diritto alla difesa e alla giustizia che è diritto dei cittadini, non degli avvocati- ha detto il presidente dell’ordine degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì - i diritti di cittadini e imprese sono in attesa e ostaggio di scelte inadeguate oltre che della deprecabil­e situazione in cui versa la nostra edilizia giudiziari­a. In questo periodo, oltre al danno inferto dalla pandemia alla macchina della giustizia, il nostro territorio registra la beffa dell’arresto dell’iter per la realizzazi­one del nuovo polo giudiziari­o». Le altre richieste fatte al Governo riguardano «l’urgenza di una legislazio­ne di emergenza, una norma primaria che sia uniforme su tutto il territorio che sia adottata dal legislator­e e che consentasp­iega ancora il presidente dell’Ordine- una sostanzial­e ed effettiva ripresa della giustizia investendo soprattutt­o delle risorse straordina­rie».

Anche il presidente della Camera penale, Guglielmo Starace, ha fatto riferiment­o all’edilizia giudiziari­a: «il ministro riapra il cassetto dove ha buttato

Giovanni Stefanì Diritti in attesa e ostaggio di scelte inadeguate

Antonio Decaro Sul polo della giustizia si agisca alla svelta

la pratica del Tribunale di Bari».

«Il Polo della giustizia barese deve tornare ad essere la priorità per Bari e per il Governo nazionale- ha dichiarato il sindaco Decaro - per questo abbiamo chiesto al ministro di nominare un commissari­o che si occupi del progetto del Polo barese. Quest’opera credo abbia tutte le caratteris­tiche di importanza e di urgenza per poter rientrare tra i grandi interventi che richiedono poteri commissari­ali, che tengono insieme celerità ed efficacia nell’interesse del Paese. In questo modo- conclude il sindacoavr­emmo la possibilit­à di dare risposte alle esigenze della giustizia di un intero distretto che va anche al di là del territorio metropolit­ano barese e che sappiano restituire finalmente dignità ai suoi operatori».

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