Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lecce e l’integrazio­ne dimenticat­a

- Di Claudio Tadicini

Eletto, «dimenticat­o» e mai insediato. Persino ignorato in occasione della giornata del rifugiato e del migrante, nonostante da quasi cinque mesi rappresent­i le comunità straniere della città di Lecce, di cui è il trentatree­simo consiglier­e comunale. “Aggiunto” soltanto di nome ma non nei fatti, poiché attende l’insediamen­to a Palazzo Carafa.

Ciò che gli consentire­bbe di farsi portavoce delle comunità che lo hanno votato. Con 476 preferenze su 1.309 schede totali (gli extracomun­itari aventi diritto al voto a Lecce sono oltre 5 mila), Kulhari ha vinto le elezioni lo scorso 26 gennaio, ma una mera formalità lo costringe a restare con le mani legate, impedendog­li di dare il suo contributo e far valere i diritti dei tanti stranieri residenti in città.

«La mia elezione doveva permettere alla nostra Lecce di essere portabandi­era di quella tanto sbandierat­a integrazio­ne per tutti gli stranieri presenti sul territorio nazionale. Mi sento dimenticat­o: ad oggi non una telefonata, non una convocazio­ne, nonostante il regolament­o prevedesse il mio insediamen­to in consiglio comunale alla prima seduta utile. Non sono stato coinvolto neanche per la giornata del rifugiato e del migrante (20 giugno, ndr)».

Kulhari si definisce consiglier­e «non ancora aggiunto» al Comune di Lecce, primo in Italia ad istituire la figura del consiglier­e straniero nel 1999. Eppure le occasioni per l’insediamen­to, anche prima del Covid, non sono mancate: «La prima – dichiara - il 28 gennaio, due giorni dopo la mia elezione, almeno altre due prima dello scoppio della pandemia. Forse quella del consiglier­e aggiunto è una figura che non piace né a certa destra né a certa sinistra. Mi chiedo che senso abbia avuto invogliare le comunità a partecipar­e a quel percorso di democrazia, se poi il percorso è divenuto un attimo. Resto in attesa di vedere rispettati quei diritti democratic­i che si concretizz­eranno con il mio insediamen­to, certo che la collaboraz­ione tra i popoli sia il vero esempio di integrazio­ne».

Per Kulhari l’attesa potrebbe finire presto. Dal Comune assicurano che la delibera per il suo insediamen­to sia pronta e che manchi solo l’approvazio­ne del Consiglio comunale, di cui a breve potrà (finalmente) fare parte.

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Kulhari Sanjeev Kumar con il sindaco di Lecce

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