Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ecco «Georgetown» Una dark comedy dalla satira discutibile
Èuna imbarazzante storia vera, raccontata da un articolo di giornale, ad ispirare Georgetown, il debutto alla regia di Christoph Waltz, l’attore austriaco odiato e ammirato in uno 007, nei film di Tarantino ( Bastardi senza gloria, Django Unchained), di Tim Burton ( Big eyes) e di Polanski ( Carnage). Diviso in capitoli che vanno a ritroso, Georgetown (disponibile su Sky)racconta la storia di uno scalatore sociale tedesco di mezza età, Ulrich Mott (Christoph Waltz), residente a Washington dove seduce e sposa una ricchissima giornalista molto più anziana di lui, Elsa Brecht (Vanessa Redgrave). L’obiettivo è quello di avviare col botto la sua carriera politica. Truffatore di mezza tacca, mitomane più che arrampicatore, Ulrich si serve dei legami personali di Elsa (che verrà assassinata) per dar vita a una società di consulenza insieme ai nomi della Washington che conta. Il tentativo è quello di rimodellare da solo la politica estera americana con lo scopo ambizioso di scongiurare la guerra in Medio Oriente.
Georgetown prova a fare satira sugli outsider di Washington che interpretano male il loro ruolo nella gerarchia politica della capitale americana e che si immischiano in affari che vanno ben oltre la loro comprensione o le loro capacità. Proviamo a dare atto a Waltz di aver compreso e criticato un fenomeno, ahinoi sempre più presente anche nella politica italiana, in cui persone con poca esperienza o conoscenza finiscono per occupare posizioni di grande influenza e prendere decisioni di alto livello. Ma, nonostante qualche dialogo brillante e alcuni momenti di buona recitazione dei due protagonisti, Georgetown si rivela pieno di aria fritta e meno intelligente di quanto si creda. Gli elementi noir del film - inganno, tradimento, intrighi sessuali, omicidio - sono trattati con troppa leggerezza. I personaggi sono più ridicoli che tragici. La soluzione del delitto non è mai realmente in dubbio. Peccato, perché quell’accenno di satira, a volte penetrante e divertente, alla fine viene annullato dalla trama prevedibile e dalla sua messa in scena scontata e confusa.