Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Riva dei Tessali Albanese si tuffa su hotel e golf
L’imprenditore Antonio Albanese investe ancora nel turismo Pronto a rilevare gli ultimi lotti all’asta prevista dopo settembre
TARANTO «Credo nel potenziale turistico dell’area ionica, abbiamo spiagge caraibiche, clima stupendo e mare bellissimo, tutti i servizi. Se ci sono le condizioni pensiamo a investimenti importanti per riportare ai fasti di una volta Riva dei Tessali». Antonio Albanese, titolare della Cisa, che si occupa di ambiente e rifiuti, da qualche anno ha allargato i propri orizzonti imprenditoriali al turismo. Ha il 16 per cento del fondo immobiliare Rainbow che ha acquisito il complesso turistico Nova Yardinia, a Castellaneta Marina, cambiandone il nome in Ethra Reserve.
E crede in questo nuovo progetto del valore di 20-25 milioni per rilanciare il comprensorio di Riva dei Tessali. «Sì – continua – ho già acquisito all’asta il primo lotto, comprendente la piazzetta con il centro commerciale e la piscina. L’asta per l’albergo, programmata a marzo, è slittata causa Covid e si farà dopo l’estate. In realtà si tratta di un rudere, del vecchio albergo è rimasto solo il nome. Poi sto valutando l’acquisizione del campo da golf. Qui la natura si sta riappropriando del green, che non esiste più. Mi piacerebbe metterlo a sistema con i campi di Metaponto, Barialto e San Domenico per creare un circuito per i golfisti e destagionalizzare le presenze».
Il Resort ha quattro stelle ormai inutili, il percorso da circa sei chilometri del golf è terra da pascolo per i cinghiali, con erba alta un metro e centinaia di alberi caduti. Bisogna rifarlo da capo a piedi, così come l’albergo. L’ascesa e il declino di Riva dei Tessali s’è compiuto in cinquant’anni.
A quarantasei chilometri da Taranto, lungo la strada per Reggio Calabria, sorge questo scrigno di bellezza, ecosostenibiltà e rispetto per l’ambiente affogato in un’enorme bosco di pini d’Aleppo. È andato in default qualche anno fa, è in piena sofferenza almeno da tre anni e sono stati messi all’asta alcuni segmenti immobiliari, pignorati, inclusi nel Consorzio Comprensorio di Riva dei Tessali.
Non è un villaggio turistico come gli altri: ospita 480 ville, abitate regolarmente da milanesi, padovani, baresi, lucani, romani e anche tarantini. In sostanza è un supercondominio. Fu una sfida lanciata nella seconda metà degli anni ’60 dal conte Luigi Ferrero di Cavallerleone. Il nobiluomo ebbe l’intuizione brillante di affiancare a tutto il resto, affidato alla matita dell’architetto Paolo Caccia Dominioni, il campo da golf da 18 buche. Fu un boom, gli appassionati calarono da ogni parte, acquistarono le ville, divennero parte integrante della vita di Riva.
Le cose sono andate bene per un quarantennio, poi il crepuscolo. Chi ci abita ne attende il rilancio. Antonio Albanese corre in solitario in questa avventura che punta, se possibile, a creare una sinergia con tutti i portatori di interesse per realizzare un piano di sviluppo dell’arco ionico.
«Guardi, io vedrei un lungo magnifico percorso da Nova Siri fino a Castellaneta. Inizialmente – dice Albanesel’idea era di fare un consorzio da Marinagri fino a Riva, ma non è così semplice. L’ideale sarebbe poter contare sulla pista dell’aeroporto di Pisticci, visto che Grottaglie è esclusa dai voli civili. L’aeroporto a pochi chilometri sarebbe una carta vincente per attrarre il turismo che vive anche di golf, soprattutto gli stranieri che spesso seguono itinerari turistici contrassegnati dai campi da golf».
Antonio Albanese Spiagge caraibiche e mare bello La mia sfida parte da qui
Pensiamo a progetti in grado di poter valorizzare l’area ionica