Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La cucina di Migliore va di traverso ai sindacati È bufera sul manager
C’è chi minimizza e dice
BARI che, in fondo, l’allestimento della cucina nella direzione generale del Policlinico di Bari, «come punto ristoro per i dipendenti dell’area amministrativa» non ha tolto spazio a nessuno e che le cucine attrezzate negli ospedali, al servizio del personale sanitario, si vedono anche nei telefilm americani. Altri si arrabbiano. «Ma se non abbiamo una mensa», attaccano. Il malumore non è tanto per la spesa o l’idea in sé. Quanto per la destinazione del servizio, riservato, appunto, solo a una parte del personale, neanche sanitario. Personale sanitario che, invece, magari di un punto
ristoro come si deve avrebbe veramente bisogno. Il problema è anche il contesto in cui l’iniziativa si inserisce. Un contesto riferito ai luoghi, con immagini che spesso restituiscono ambienti degradati, senza servizi essenziali per medici, infermieri, studenti, pazienti. Dove persino le sale operatorie non hanno spazi adeguati, con servizi igienici angusti utilizzati anche per altre necessità. Tanti si arrabbiano anche per un contesto riferito a contratti, relazioni sindacali, personale e dispositivi di sicurezza. I sindacati di categoria hanno scritto al presidente Michele Emiliano e al direttore del Dipartimento, Vito Montanaro, per denunciare «una gestione autoritaria della direzione generale». Insomma, la decisione del direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, di attrezzare una stanza del piano della direzione generale con blocco cucina a induzione, forno, classico e a microonde, forse un frigo, macchinetta del caffè, pensili, tavolo, sedie e divanetti, al piano della direzione generale, suscita reazioni diverse.
Il caso è stato sollevato dal consigliere regionale Mario Conca, ex 5 stelle, che ieri ha ufficializzato la sua candidatura a presidente della Regione Puglia per le elezioni di settembre. Conca ha diffuso un video della cucina nuova di zecca a fronte di una realtà diffusa nei padiglioni del Policlinico che racconta, certo di eccellenze (ieri è stata inaugurata, tra le altre cose, la nuova nefrologia all’avanguardia, guidata dal professor Loreto Gesualdo), ma anche di disservizi e non poche criticità, «dalle blatte volanti sotto le poltrone di reumatologia, all’acqua sporca che sgorga dai rubinetti dei bagni di ematologia, dai pazienti emofilici e anticoagulati sfrattati progressivamente dal centro prelievi dedicato alla carenza di personale, dai parcheggi per disabili insufficienti al Cup ancora chiuso».