Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Taranto stile Genova, l’Acquario dal 2026
Il sottosegretario Turco: «Per il progetto abbiamo stanziato cinquanta milioni». Più opzioni per la sede
TARANTO Sei anni di tempo per ideare, progettare e realizzare l’Acquario di Taranto. Il governo, e la città, puntano a completarlo entro l’inizio dei Giochi del Mediterraneo in programma nel 2026. «Per questo progetto abbiamo stanziato cinquanta milioni nella delibera Cis del 22 maggio scorso – sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, - una cifra importante destinata a un’opera per la quale ci sono tempi ristretti. Il governo ne vorrebbe il completamento per i Giochi in modo che questi non siano soltanto un evento sportivo, ma il momento del lancio del polo turistico che si vuole costruire anche per garantire gli investimenti privati».
A Taranto si parla di un Acquario da molti anni, sin da quando il ministero della Difesa annunciò la dismissione di alcune aree demaniali, non più utilizzate ai fini militari. Si sono create molte aspettative e la Stazione torpediniere è sempre stata indicata come il sito d’elezione per accoglierlo disponendo di giganteschi capannoni non più adeguate alle esigenze della Difesa. «Il sei luglio – spiega il sottosegretario Turco – c’è un incontro con i tecnici dei ministeri dei Beni culturali e della Difesa, oltre che con l’Autorità portuale, per individuare il posto migliore in cui realizzarle il nostro progetto. Esclusi i cantieri Tosi, c’è sicuramente l’area della stazione torpediniere e ce ne sono altre due di pertinenza dell’Authority. Chiederemo ai consulenti e agli architetti che saranno scelti di fornire indicazioni precise e idee progettuali tenendo conto che, accanto all’acquario, vogliamo realizzare un centro di ricerca, spazi culturali e altre iniziative che entrino in simbiosi con il mare. In altre parole c’è la volontà precisa di dotare la città di questo asset che dovrà sorgere nel sito più idoneo non ancora individuato».
L’idea, se nascerà alla stazione torpediniere, è di creare un itinerario marittimo-culturale integrato con Villa Peripato, il Museo archeologico, i giardini e la zona archeologica dell’Ospedale militare. «L’ospedale della Marina – aggiunge Turco – sarà riqualificato con un finanziamento incluso nel decreto Rilancio anche per collegarlo alla nascente Facoltà di Medicina».
Quando si immagina la nuova struttura di Taranto la mente corre subito a Genova. Qui l’Acquario esiste da ventotto anni e per visitarlo occorrono due ore e mezzo. Ogni anno attira poco più di un milione di persone. E’ articolato su 27 mila metri quadrati complessivi, 71 vasche tra cui spiccano le grandi cinque vasche che ospitano delfini, squali, foche, lamantini e tartarughe, 12 mila animali. Accanto sorge, in un edificio di quattro piani, il Museo marittimo. La sola prospettiva di portare a termine un progetto simile anche a Taranto ha suscitato proteste degli ambientalisti, dei vegani, dell’organizzazione internazionale protezione animali.
Il piano L’idea è creare un itinerario marittimo e culturale integrato con Villa Peripato, il Museo archeologico e i giardini