Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Riapre la Magna Capitana un patrimonio da preservare
Inaugurata ieri dal governatore Michele Emiliano la nuova biblioteca provinciale «La Magna Capitana» di Foggia dotata di nuovi spazi e nuovi servizi. Si tratta della più importante biblioteca del Mezzogiorno dopo la Nazionale di Napoli, dotata di oltre 350 mila documenti, fra libri moderni e antichi, periodici, locandine cinematografiche, dvd, cd musicali, dischi in vinile, manoscritti. La Biblioteca provinciale fu fondata ufficialmente il 25 febbraio del 1937, dopo che l’anno precedente la Provincia decise di acquistare la biblioteca del cerignolano Nicola Zingarelli, il padre del più noto vocabolario italiano. Dal 2002 «La Magna Capitanata» ha effettuato 350 mila prestiti, 20 mila prestiti interbibliotecari e intersistemici e conta oltre 32 mila iscritti con 62 biblioteche coordinate a livello provinciale.
Le molte vite della Biblioteca «La Magna Capitana» di Foggia possono annoverare la data del 13 luglio del 2020 come una delle più importanti nella sua storia quasi bisecolare, e non solo perché si completano importanti lavori di efficientamento energetico e di riqualificazioni degli ambienti, finanziati dalla Regione Puglia, con buona parte dei 6 milioni di euro stanziati per il Polo Biblio museale di Foggia, cui si è aggiunto un piccolo, ma significativo, contributo della Missione Diplomatica degli Stati Uniti d’America, destinato alla creazione di uno spazio high-tech per i più giovani.
Altre date nella sua storia recente mette conto segnalare: l’ottobre 1974, quando si inaugurava la nuova sede in viale Michelangelo, con il programma lungimirante di farne il perno di un articolato sistema bibliotecario provinciale e asse centrale di una rete di biblioteche di quartiere da aprire nella difficile periferia foggiana, in collaborazione, non facile, con il Comune capoluogo. Smarrita questa seconda traccia di lavoro e perso un finanziamento dell’Ente nazionale Biblioteche Popolari e Scolastiche, la parte principale del programma fu ampiamente realizzata, facendo della Provinciale il punto di riferimento nell’organizzazione della cultura e della ricerca nell’ambito più vasto della Capitanata, con un’eco importante delle sue attività a livello nazionale.
La seconda data cruciale si può rinvenire nel dicembre del 2015, quando migliaia di cittadini si mobilitarono per impedire la chiusura della biblioteca che una mal accorta legge nazionale sul riordino delle province aveva lasciato nel limbo (si pensi che per alcuni anni gli acquisti delle riviste e dell’abbonamento al server che gestiva il catalogo erano stati pagati da una Fondazione bancaria).
Finalmente, risolta la crisi con l’intervento della Regione, anche attraverso la stipula di una convenzione con la Provincia, «regionalizzato» il personale e chiusi i lavori di efficientamento, restyling e riqualificazione degli spazi, si apre ora, in un contesto territoriale fortemente mutato, una nuova e decisiva fase della storia de «La Magna Capitana». Chiusi a breve gli interventi finanziati con i fondi del progetto regionale Community library, si tratterà ora di sorreggere e dare un ruolo non effimero alla rete delle biblioteche comunali che, in molti casi, hanno chiuso i battenti o hanno ridotto fortemente le attività, ben prima del Covid 19.
Le grandi carte che, per una felice intuizione dello studio Grenzi, decorano il pavimento del secondo piano , metafora della navigazione nel mare e del peregrinare nei territori della conoscenza, invitano «La Magna Capitana», a riprendere quell’antica ambizione, sostenuta dalle nuove tecnologie, ad andare «al di là delle proprie mura».