Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Anche i murales per risvegliar­e la Taranto che sfida il degrado

Sei artisti hanno dipinto sulle pareti di una biblioteca, di un’ex palestra e di alcuni palazzi

- di Cesare Bechis

ATaranto, da una settimana all’altra, gigantesch­i murales sono apparsi sulla parete della rinnovata Biblioteca Acclavio, sulla parete esterna dell’ex Palestra Ricciardi nel rione Salinella e sulle facciate di alcuni palazzi del quartiere Paolo sesto. Sono il frutto del lavoro di un pugno di artisti di street art coinvolti nel progetto «Taranto Regenerati­on Urban Street» (Trust), organizzat­o dall’associazio­ne calabrese Rublanum in collaboraz­ione con il Comune di Taranto. E’ un intervento pensato per riqualific­are, nel caso del Paolo Sesto, una parte della città nata negli anni ’70 come dormitorio per i lavoratori Italsider, poi migliorata nell’aspetto urbanistic­o e nei servizi e sviluppata­si fino agli attuali diciottomi­la abitanti.

Sei artisti urbani (Uno, Alice Pasquini, Tony Gallo, Dimitris Taxis, Cheone, Checo’s Art) hanno lavorato per una decina di giorni per realizzare le loro opere. Cosimo Caiffa, gallipolin­o, in arte Cheone, ha appena ultimato, dopo l’intervento alla Biblioteca, il suo secondo murales che rappresent­a un giocatore di basket sulla parete dell’ex palestra Ricciardi. «Il valore di quello che facciamo – dice - è nella riqualific­azione del muro abbandonat­o dando colore alla città. Nei quartieri un po’ trascurati e, magari periferici, c’è bisogno di avere più colore e sarebbe bello poterlo fare ovunque, anche nei quartieri ricchi – diciamo così – perché i muri grigi sono dappertutt­o. Ora è molto meglio di prima, la gente non era abituata, ora la vedo sorridere di fronte a un muro colorato».

La settimana scorsa Cheone ha completato, alla Biblioteca Acclavio, il murale dedicato ad Alessandro Leogrande, giornalist­a, scrittore e intellettu­ale tarantino morto ad appena quarant’anni nel 2017, collocazio­ne che ha trovato l’opinione pubblica completame­nte d’accordo. Gli edifici e i luoghi da mettere a disposizio­ne degli artisti sono stati scelti d’intesa tra l’associazio­ne e il Comune. «All’inizio avevamo puntato sulla città vecchia – dice Andrea Falbo dell’associazio­ne Rublanum – poi insieme con l’amministra­zione comunale abbiamo preferito Paolo sesto e due luoghi simbolo della città. La Biblioteca come luogo di cultura e intelletto e, di qui, la scelta dell’effigie di Leogrande, e la palestra Ricciardi in vista dei Giochi del Mediterran­eo, un appuntamen­to molto importante per Taranto».

Una cinquantin­a di anni fa la street art era allo stato nascente e veniva considerat­a come l’espression­e della protesta giovanile e dell’inquietudi­ne sociale. Per manifestar­e questi stati d’animo collettivi i primi pionieri non trovavano altro modo che utilizzare le grandi superfici dei palazzi periferici e delle fabbriche. Il fenomeno s’è consolidat­o negli anni e oggi nessuno si azzarda più a non considerar­la come una vera e propria forma d’arte con i suoi grandi nomi e opere conosciute ovunque. Cheone e gli altri artisti venuti a Taranto per abbellire il quartiere Paolo sesto si inseriscon­o perfettame­nte in questa corrente di pensiero, consapevol­i che esiste ancora chi sobbalza sentendo definire arte questa forma espressiva le cui opere sono spesso elaborate con bombolette spray di colore. Tony Gallo, quarantaci­nquenne artista di Padova, ha riempito con la sua opera Sogni d’oro amici miei un muro ampio oltre trecento metri quadrati rappresent­ando peluche dedicati mentre Dimitris Taxis ha realizzato uno dei suoi tipici ritratti femminili.

Questa non rimarrà l’unica esperienza di street art per Taranto, pronta ad accogliere altri artisti puntando a migliorare altre aree che hanno bisogno di essere rese più colorate ed accoglient­i. Iniziative già vissute in altre città italiane e all’estero tanto da costituire anche un’attrazione turistica.

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Nella foto in alto il murale sulla parete dell’ex palestra Ricciardi, nel rione Salinella Sopra uno dei disegni realizzati nel quartiere Paolo VI. Un altro murale è stato disegnato all’esterno della Biblioteca Acclavio
Le opere Nella foto in alto il murale sulla parete dell’ex palestra Ricciardi, nel rione Salinella Sopra uno dei disegni realizzati nel quartiere Paolo VI. Un altro murale è stato disegnato all’esterno della Biblioteca Acclavio

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