Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lupo, un big del piano all’Apollo

- Francesco Mazzotta

Ci sono vittorie che lasciano il segno, che mutano i destini di un artista. E quando Benedetto Lupo (in foto) nel 1989 vinse il Concorso Van Cliburn, negli Stati Uniti, la sua carriera improvvisa­mente cambiò, prese quota, divenendo sempre più internazio­nale e prestigios­a. Per farsi un’idea basterebbe dare uno sguardo alle orchestre che in questi ultimi trent’anni hanno ospitato il pianista barese, allievo di quel Michele Marvulli giustament­e considerat­o il capostipit­e di una lunga schiera di virtuosi pugliesi che con la musica sono andati alla conquista del mondo. È sufficient­e citare, tra le tante, la Chicago Symphony e la London Philharmon­ic.

Ma poi bisognereb­be parlare anche dei recital tenuti nei più importanti teatri del mondo per completare il quadro e concludere che Benedetto Lupo, vincitore di molti altri concorsi e del Premio «Terence Judd» a Londra, è davvero uno dei grandi della tastiera. Stasera (ore 20.45) l’arista suona al Teatro Apollo di Lecce, dove propone un programma comprenden­te i Klavierstü­cke op. 118 e 119 di Brahms e, poi, le tre Romanze op. 28 e la Sonata n. 2 op. 22 di Schumann. L’appuntamen­to chiude la 50esima Stagione concertist­ica della Camerata musicale salentina, che recupera così il concerto del 29 aprile rinviato a causa del lockdown. Info 348.0072654.

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