Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In arrivo 2.500 ricoveri È allarme al Policlinic­o

Porta, primario di Oncologia, accusa: «Si rischiano morti con altre patologie»

- L.D.V.

BARI Il presidente Michele Emiliano lancia l’allarme. «Entro novembre in Puglia 2.500 ricoveri – dice - ma tutti gli ospedali pugliesi parteciper­anno a questa lotta», tanto è vero che da ieri sono bloccati i ricoveri programmat­i in tutti gli ospedali pubblici pugliesi. Proseguono quelli negli ospedali privati, nonché le visite ed esami ambulatori­ali, sia nel pubblico che a pagamento.

Ma mentre la situazione negli ospedali si fa sempre più critica sul fronte Covid ( ieri è stato sfondato il tetto dei 700 ricoveri per il contagio, con un incremento di 63 unità in 24 ore) - si manifesta in tutta la sua gravità un’altra emergenza. «La delibera regionale che prende atto di indirizzi che sono nazionali - spiega il direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia del Policlinic­o di Bari, Camillo Porta – sospende inevitabil­mente i ricoveri ordinari che però per un ospedale d’eccellenza come il Policlinic­o è un danno non indifferen­te. Per tante tipologie di pazienti, infatti, può essere un problema. Certo, la delibera non sospende i ricoveri per i pazienti oncologici. Peccato che noi il reparto di degenza non ce l’abbiamo più, quindi il paziente che deve essere ricoverato non sappiamo dove metterlo. Quindi, dovrà seguire dei canali, tramite Pronto soccorso, di urgenza e sperare di trovare una sistemazio­ne adeguata». La soppressio­ne temporanea della degenza in Oncologia è legata all’inizio dell’emergenza Covid, quando l’Unità del professor Porta era situata al secondo piano del padiglione

Baccelli dove c’era Medicina interna, poi convertita a reparto Covid e che, dato il numero di pazienti, ha assorbito anche il piano dell’oncologia.

«Ci siamo trasferiti al Balestrazz­i anche perché c’è un progetto di ristruttur­azione di un piano per creare una nuova struttura di oncologia che avrebbe dovuto accogliere i letti di degenza ordinaria e l’attività ambulatori­ale day hospital – spiega il direttore – Probabilme­nte l’emergenza ha bloccato anche quello. Sta di fatto che oggi il paziente oncologico è un po’ sacrificat­o». Non solo. Il professor Porta riferisce di una problemati­ca anche per i pazienti cardiologi­ci. «Oggi avevamo un paziente oncologico con un problema cardiologi­co grave, che dovrebbe fare una angioplast­ica di urgenza e non si sa quando potrà farla. C’è, insomma – sottolinea - tutta una grande fetta di pazienti, tra cui anche quelli oncologici, che rischiano di essere sottotratt­ati. E questo è un grosso problema. Non è responsabi­lità specifica del Policlinic­o di Bari, né dell’Università, è un problema di sottovalut­azione nazionale – precisa - ma che spero qualcuno inizi ad affrontare, perché rischiamo alla fine della pandemia di ritrovarci con tanti morti in più per altre patologie che non sono state seguite adeguatame­nte».

Il direttore di Oncologia è alle prese con un ennesimo trasferime­nto. «Ci è stato prospettat­o – rivela Porta - lo spostament­o del day hospital oncologico in una struttura, sempre all’interno del Policlinic­o, attualment­e dismessa, perché il padiglione Balestrazz­i, dove siamo attualment­e, al più tardi tra una settimana, diventa area Covid». L’Oncologia finirà nei reparti dismessi della nefrologia, trasferita in una nuova area.

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Assessore L’epidemiolo­go pugliese Pier Luigi Lopalco

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