Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Da domani in classe Didattica a distanza soltanto ai più fragili

- Di Lucia del Vecchio

Gli alunni delle scuole elementari e della prima media da domani tornano in classe. I presidi hanno emesso le circolari, ma avvisano: «La didattica a distanza per il momento si svolgerà per i soggetti fragili e per chi è in quarantena».

Le scuole dell’obbligo fino

BARI alla prima media in Puglia riaprono in presenza, la didattica a distanza è invece un «oggetto misterioso» in balia delle capacità digitali di ciascun istituto. Invece sul libero arbitrio lasciato alle famiglie i presidi prendono tempo. Attendono le disposizio­ni dell’Ufficio scolastico regionale e attaccano: «la scuola non è un supermerca­to», come sostiene Patrizia Rossini preside della JapigiaVer­ga. Alcuni dirigenti ricorrono anche all’aiuto delle amministra­zioni comunali per potenziare la rete internet inadeguata, come succede in un istituto scolastico di Casamassim­a, in provincia di Bari.

Nel gioco alla roulette russa in cui è stata infilata la scuola a suon di ordinanze, ricorsi e decreti, infatti, una sola cosa è certa. Domani le scuole elementari e medie pugliesi riaprirann­o i battenti delle aule a tutti gli studenti per le lezioni in presenza, come disposto dalla nuova ordinanza della Regione Puglia entrata in vigore ieri ed emanata dal governator­e in ottemperan­za alla sospensiva del Tar Puglia. Tutte aperte le scuole a Bari dove il Comune si è organizzat­o per garantire i servizi di refezione e trasporto.

Ma la Dad è avvolta dalle nebbie. Le scuole continuano a garantirla solo agli studenti in quarantena o con fragilità certificat­a. L’ordinanza del presidente Michele Emiliano consente, invece, alle famiglie che lo richiedano di far continuare a seguire le lezioni da remoto in modalità sincrona ai propri figli senza giustifica­zione e obbliga le scuole a garantirle a chiunque, in questo momento di emergenza sanitaria per il Covid 19, preferisca restare a casa, non necessaria­mente costretto da motivi di forza maggiore.

Le circolari dei dirigenti delle scuole primarie di primo e secondo grado vanno, invece, in un’altra direzione e assecondan­o le indicazion­i del presidente Anp (associazio­ne profession­ale e sindacale dei dirigenti delle scuole), Roberto Romito, che invita i presidi ad «attenersi unicamente alle norme statali in vigore adottate con il recente Dpcm del 3 novembre scorso, il quale prevede che fino al 3 dicembre gli alunni delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo frequentin­o in presenza, ferma restando la didattica digitale integrata al 100% per quelli del secondo ciclo». Romito sottolinea che «sulle assenze degli alunni e sulla loro giustifica­zione» l’ordinanza «detta norme innovative» che invece «afferiscon­o a materie di competenza esclusiva dello Stato». E infatti i presidi, nelle circolari partorite in modo pressoché univoco, a proposito della Dad e quindi dei punti 2 e 3 dell’ordinanza di Emiliano, scrivono che «verranno successiva­mente diramate ulteriori disposizio­ni per l’eventuale attivazion­e della Ddi/Dad, in consideraz­ione delle attuali risorse tecnologic­he e di connession­e a disposizio­ne della scuola e delle indicazion­i dell’Ufficio scolastico regionale». Così scrive il preside dell’Istituto Comprensiv­o Umberto I-San Nicola di Bari, Giuseppe Capozza. Ma è praticamen­te il contenuto anche delle circolari di altri istituti baresi, come il Mazzini-Modugno e la scuola Amedeo D’Aosta. La dirigente della Balilla-Imbriani, Antonella Scurani scrive: «Si precisa che la scuola continuerà a garantire l’erogazione della didattica digitale integrata per le classi e gli alunni in quarantena in situazione di fragilità certificat­a». La preside del circolo didattico Montessori di Mola, Olga Frate, scrive che le infrastrut­ture in dotazione all’istituto sono insufficie­nti a garantire collegamen­ti in sincrono da scuola agli alunni a casa»

Terry Marinuzzi, del coordiname­nto Genitori Attivi Puglia sottolinea che «le responsabi­lità sono molteplici. Assistiamo al gioco delle parti da tropo tempo, ormai. Ma la scuola non è un servizio à la carte. E non può essere oggetto di un vergognoso scaricabar­ile sulla pelle dei bambini. Il sistema deve mettere al centro i bisogni dei bambini».

Patrizia Rossini La scuola non è un market, da oggi lo è diventata

Terry Marinuzzi Sulla scuola c’è stato un vergognoso scaricabar­ile

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