Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Intonazioni d’amore nella magica voce di Elina Duni
Bella ci dormi è una struggente serenata che appartiene alla tradizione popolare salentina. Ascoltarla dalla voce di Elina Duni, in apertura del suo nuovo album per Ecm Lost Ships, sorprende e seduce per quanto la sua interpretazione possa essere lieve, come portata da una brezza sottile, e allo stesso tempo intensa fino allo stordimento. Da un lato, è la magia della voce di Elina, albanese di nascita, svizzera di cultura e formazione, educata alla musica classica e al jazz ma con tanta musica della sua terra d’origine nella testa. Dall’altro, è la magia della canzone a colpire, un canto dove la passione dell’amante che per strada si rivolge alla sua bella chiusa in casa, implorandola di farlo entrare, esprime un misto di dolcezza, desiderio e risentimento. La canzone è stata reinterpretata in anni recenti soprattutto da donne, il che finisce per capovolgerne la prospettiva; Elina Duni si aggiunge infatti a un elenco che conta le belle voci salentine di Maria Mazzotta e Rachele Andrioli, regalando nuove sfumature a un canone interpretativo che si fa sempre più ricco. Con Elina ci sono la chitarra di Rob Luft, il pianoforte e le piccole percussioni di Fred Thomas, il flicorno di Matthieu Michel: un gruppo anglo-svizzero che si esalta nel consueto clima cameristico di casa Ecm, impreziosendosi nelle trasparenze nordiche di Brighton e Numb e danzando sui tempi dispari del tradizionale albanese Kur Me Del Ne Dere. Quelle di Elina sono canzoni d’amore e di separazione, tra le quali non sfigura affatto la ripresa di I’m a Fool to Want You di Sinatra e Billie Holiday o del classico Wayfaring Stranger; canzoni d’emigrazione e di dolore accarezzate da un vento terso e pungente.