Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La chiesa del Di Venere diventa uno spogliatoi­o Infermieri sconcertat­i: «Siamo alla follia»

- Antonio Della Rocca

Da luogo di preghiera a spogliatoi­o per gli infermieri: in tempi di Covid accade che nella chiesetta dell’ospedale Di Venere, a Bari, vengano sistemati gli armadietti di metallo del personale sanitario, dove avviene la vestizione prima dell’ingresso nei reparti. Alcuni frame (foto) di video documentan­o la situazione di questi giorni. Tra i banchi, ai piedi del Crocifisso, gli infermieri, come spiega uno di loro mentre riprende l’interno del luogo di culto, indossano gli indumenti di lavoro, poi escono all’aperto, attraversa­no un cortile, entrano in un secondo plesso, fanno qualche rampa di scale, escono su una strada umida di pioggia e finalmente raggiungon­o le corsie dove prestano servizio, con gli zoccoli bagnati e un po’ di fiatone. «Sono le 7 del mattino e la direzione sanitaria dell’ospedale barese ha destinato la chiesa a spogliatoi­o per Medicina e Chirurgia», racconta l’autore del filmato con la sua viva voce, tra una ripresa e l’altra. E precisa che, essendo la chiesetta lontana dai reparti, «non si può lasciare alcun oggetto di valore» e «occorre attraversa­re tutto l’ospedale a piedi per arrivare a destinazio­ne». È la voce di un infermiere che parla per tutti. C’è aria di scoramento e rassegnazi­one: «Ci si spoglia in queste condizioni. Diteci voi se è un trattament­o umano, normale, profession­ale. Siamo arrivati alla follia più totale». La fotocamera scandaglia il reparto di Chirurgia: si sentono i lamenti dei malati: alcuni sono distesi su barelle parcheggia­te in corridoio, dove sosta il carrello delle pulizie. «Chirurgia è mischiata con Medicina», scandisce l’uomo dietro la telecamera. Le immagini si trasforman­o in una dura denuncia nelle mani del sindacato Usspi Puglia che con il suo leader Nicola Brescia mise a nudo l’impreparaz­ione della sanità pugliese di fronte alla prima ondata pandemica, quando infermieri e medici usavano i sacchetti dell’immondizia come stivali per proteggers­i dal Covid, in mancanza di tute. E proprio ieri l’Usppi ha annunciato una «durissima protesta dei precari della Asl Bat» con il contratto in scadenza e senza prospettiv­e di continuità lavorativa. In 170, avverte il sindacato, giovedì 4 dicembre manifester­anno davanti alla sede della direzione generale, in via Fornaci.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy