Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Più valore ai semi biologici per creare reddito sicuro Nasce il welfare aziendale
La politica agricola comunitaria, grazie ai contributi istituiti per incentivare le aggregazioni, è stata la spinta per creare le Op (Organizzazione di produttori). La Op «Terra di Bari», nata nel maggio del 2005, ha sede a Noicattaro, mette insieme 50 produttori di uva da tavola su 500 ettari per complessivi 50 mila quintali di uve senza semi suddivisi quest’anno a metà tra prodotto biologico e convenzionale. I passi in avanti nella coltivazione sono stati tali che un terzo della produzione biologica è certificato come biodinamico.
«La nostra Op – racconta il presidente Luigi Rizzo – è nata a seguito dell’eliminazione delle nostre uve da tavola dal mercato tedesco perché dissero che erano pericolose per la salute. Decidemmo di sfruttare i contributi europei per riunirci in coop e incanalarci verso un prodotto di maggiore qualità come le uve senza semi. Era il 2012, intercettavamo il nuovo gusto dei consumatori vendendo all’estero il 95 per cento della produzione». Il biologico, garantendo un buon margine di redditività per ettaro, tutela meglio la salute del lavoratore perché non c’è chimica, non utilizza fitofarmaci.
«Le nuove varietà senza semi – aggiunge Rizzo - e le maggiori utilità sono ricadute anche sugli operai. D’intesa con i sindacati abbiamo chiuso un contratto aziendale che prevede una corretta paga e premialità di produzione, con nuovi livelli di inquadramento e un minimo di welfare sotto forma di voucher in rapporto ai quintali lavorati».