Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL GRATTACAPO DI SAPER SPENDERE
Epensare che un tempo nemmeno così lontano era considerato un onore, oltre che una specie di dovere morale, spendere l’intera paghetta della settimana. Rispondere «non è avanzato niente… » alla domanda che veniva posta appena varcata la soglia di casa («hai portato il resto?»), era considerata dottrina di sopravvivenza alla cui fonte si sono dissetate decine di generazioni, irrobustendo le spalle grazie al pedagogico ricorso alla scaltrezza e alle prime forme di indipendenza. Immaginiamo per un attimo che quei genitori siano lo Stato e che quel bambino sull’uscio sia invece la Puglia. E immaginiamo che, senza aspettare alcun resoconto, sia egli stesso a restituire parte della paghetta inutilizzata. Certo sarebbe lodevole per parsimonia e maturità, ma quando un bambino non spende tutti i soldi a disposizione c’è qualcosa che non va.
Così come c’è qualcosa che non va nella Puglia che non spende il 37% dei fondi governativi a disposizione per potenziare la scuola. Lo Stato tende idealmente la mano chiedendo se è avanzato qualcosa, la Puglia rovescia le tasche e tira fuori 56 milioni di euro (su 152 di paghetta). Insomma, abbiamo «portato il resto» l’unica volta che non serviva farlo. Un’ingenuità che desta grosse preoccupazioni circa la scaltrezza e l’indipendenza della nostra classe dirigente, alla quale verrebbe da chiedere «ma che bambini siete stati, se non avete attinto il cinismo affaristico dell’infanzia». E che ispira interrogativi non proprio rassicuranti in vista dell’immediato futuro. Se i nostri manager della scuola non sono stati in grado di impegnare un discreto fondo governativo, come pensiamo di spendere la parte di Recovery fund che ci verrà destinata? Se non siamo stati capaci di implementare un settore fondamentale come la scuola, come possiamo pensare di disporre della managerialità e dell’efficienza amministrativa adeguate quando ci saranno da spendere circa 20 miliardi di euro (grossomodo la quota che dovrebbe toccarci)? Dagli errori si impara, ma se siamo rimasti quelli del disastro del Psr per l’agricoltura, allora c’è poco da stare allegri.
Se la Puglia dovesse porgere la mano con dentro «il resto» di questa paghetta così generosa da non avere precedenti, sarebbe la certificazione di uno smacco (storico) che riguarderebbe tutti: il ceto politico a cui abbiamo chiesto di rappresentarci, ma soprattutto la confusione di un popolo che sembra aver dimenticato il valore pedagogico dell’egoismo.