Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Infermieri no vax, linea dura a Brindisi Cinque diffidati: rischiano lo stipendio
BRINDISI Un provvedimento di sospensione dal lavoro a stipendio zero incombe su cinque infermieri no vax dell’Asl di Brindisi, che ieri hanno fatto pervenire al direttore generale, Giuseppe Pasqualone, le lettere dei loro avvocati in cui si dichiarano in via definitiva contrari al vaccino anto-Covid. Oggi i legali dell’Asl risponderanno ai recalcitranti con una diffida a vaccinarsi entro cinque giorni trascorsi i quali, in caso di mancato ripensamento, scatterà la sospensione.
Pasqualone, sin da subito aveva opposto la linea della fermezza ai dipendenti della sua Asl che non intendevano rispettare l’obbligo vaccinale, riuscendo a ridurre sensibilmente il numero dei recalcitranti da circa 400 a poche decine. «Cinque infermieri ci hanno scritto con i loro legali dicendo che non hanno intenzione di vaccinarsi e chiedendo di essere destinati alle mansioni amministrative», spiega il manager. Con mano ferma, il direttore generale ha sempre prospettato il ricorso alle ferie forzate per il personale no vax e, in ultima analisi, la sospensione dal servizio senza paga. Nel marzo scorso Pasqualone si trovò ad affrontare una situazione che lui stesso definì assai delicata: l’indisponibilità a immunizzarsi di tre cardiologi su sei in servizio nell’Unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale di Francavilla Fontana, avrebbe messo a rischio persino la continuità asfa, sistenziale, tanto da far ipotizzare la chiusura del reparto. Ipotesi poi scongiurata con il venir meno del diniego alle vaccinazioni. L’ultimo conteggio dei no vax nella Asl brindisina, risalente a circa un mese dava conto di 19 medici, 45 infermieri, 10 Oss e 66 amministrativi ancora restii alla vaccinazione, per un totale di 140 operatori. Lista che si è ulteriormente sfoltita in questi ultimi giorni. Resta, tuttavia, uno zoccolo duro, a quanto pare determinato ad ingaggiare un braccio di ferro con la Asl sul terreno legale. «Non possiamo destinare a mansioni amministrative persone che non sono qualificate per svolgere tali compiti – osserva il direttore generale – e quindi rimaniamo sulle nostre posizioni. Domani (oggi per chi legge, ndr) invieremo le diffide. Chi non vuole sottoporsi al vaccino sarà sospeso dal servizio. La disponibilità di posti in ufficio c’è, ma soltanto nell’ambito della programmazione che riguarda esclusivamente il personale amministrativo, non certo quello infermieristico che non può svolgere, a nostro giudizio, altre funzioni se non quelle per le quali è stato formato. In ogni caso, non mi sembra corretto nei confronti dei loro colleghi - conclude il direttore generale Giuseppe Pasqualone - che si sono vaccinati e stanno lavorando nei reparti Covid senza alcun tipo di problema». Intanto, il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati fa sapere che «il governo nazionale ha deliberato di non impugnare la legge regionale sull’obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari».