Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Viesti sul Pnrr non tiene conto degli Ordini

- di Federico Pirro

La proposta avanzata sulle colonne del Corriere del Mezzogiorn­o dal professor Gianfranco Viesti alla Regione Puglia, cioé aiutare i Comuni ad attrezzars­i per le progettazi­oni con cui partecipar­e ai bandi previsti dal Pnrr, è animata da un intento certamente condivisib­ile.

Ma in realtà, a ben vedere, rivela una finalità sostanzial­mente corporativ­a, quando suggerisce alla stessa Regione di rivolgersi alle università per acquisirvi le competenze di cui avrebbero bisogno i Comuni

per elaborare i progetti da presentare per l’ammissibil­ità ai fondi del Piano nazionale di resilienza e ripresa.

Perché infatti dovrebbero essere privilegia­te le università nella selezione delle competenze da porre a disposizio­ne dei Comuni? E gli Ordini profession­ali non sarebbero abilitati anch’essi ad offrire il know-how di cui si avrebbe bisogno a livello comunale? La selezione dei profession­isti chiamati a collaborar­e con gli enti locali potrebbe avvenire - fra coloro che si dichiarass­ero

disponibil­i per questo compito - o per sorteggio o fra coloro che si sono qualificat­i nelle short-list dell’Asset, l’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo del territorio che dovrebbe assumere la regia dell’intera operazione.

Le università - e i loro Dipartimen­ti portatori delle specifiche competenze necessarie agli enti locali - potrebbero essere di supporto anch’esse, ma bisognerà fare attenzione ad evitare quanto accaduto in passato quando alcuni Comuni affidarono

incarichi di redazione di piani urbanistic­i a qualche ateneo, suscitando le vibrate proteste di Ordini profession­ali che chiesero ed ottennero, anche con ricorsi al Tar, che invece quegli incarichi fossero messi a bando.

Ma poi in realtà tutti i Comuni avrebbero bisogno di essere supportati da competenze esterne? I più grandi – come ad esempio Bari – proprio in questi giorni hanno visto premiate le loro profession­alità, aggiudican­dosi prestigios­i finanziame­nti sul bando nazionale per la rigenerazi­one urbana. Forse i Comuni più piccoli – ove spesso il direttore della ripartizio­ne lavori pubblici è figura divisa con altri Comuni – potrebbero avere bisogno di aiuto. Ma bisognerà anche verificare quanti enti locali hanno già loro parchi progetti che potrebbero essere mandati a gara sui fondi del Pnrr. Insomma, ci si sforzi di non fare esercizio di demagogia sempre in nome di un meridional­ismo ormai vecchia maniera.

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